La Finlandia pensa di costruire una recinzione ai confini per limitare gli arrivi dei russi in fuga dalla mobilitazione parziale
Una recinzione lunga 260 chilometri. Potrebbe essere questa la soluzione adottata dalla Finlandia per contrastare il sempre più massiccio arrivo di cittadini russi nel Paese scandinavo. La Guardia di frontiera, la Rajavartiolaitos, ha registrato nella sola giornata di lunedì 26 settembre l’ingresso di «7.743 russi attraverso il confine terrestre» e altri 3.662 che sono usciti. Stando ai dati pubblicati da Reuters, nell’ultimo fine settimana sono state in totale 17 mila le persone provenienti dalla Russia che hanno deciso di entrare in Finlandia, l’80% in più rispetto al precedente. Per questo motivo, una barriera fisica che impedisca, o comunque convogli, questi flussi è stata inserita tra le misure da prendere in considerazione dalla stessa Guardia di frontiera che attualmente fronteggia la fuga dalla “mobilitazione parziale” da parte dei cittadini russi ma in futuro, tanto più con l’adesione finlandese alla Nato, potrebbe occuparsi anche di altre tensioni.
Una barriera che durerà 50 anni
«Il traffico è ancora intenso, ma si è ridotto rispetto al picco del fine settimana», scrivono su Twitter le autorità di confine, «la maggior parte di chi entra si dirige verso altri Paesi». Nella maggior parte dei casi si tratta di uomini in età di leva, che cercano di evitare la mobilitazione parziale annunciata mercoledì scorso dal presidente russo Vladimir Putin. A presentare l’opzione barriera fisica alla stampa è stato il tenente generale Pasi Kostamovaara, capo della Rajavartiolaitos. Questa coprirebbe il confine sud-orientale della Finlandia per il 10% o 20%, per un totale quindi di 130 o 260 chilometri. Un’opera che costerebbe svariate centinaia di milioni di euro e che sarà completata non prima di 2 o 3 anni di lavoro. Il progetto prevede la realizzazione di una costruzione pensata per durare anche 50 anni e la Guardia di frontiera si è detta disposta a iniziare i lavori già da questo inverno o dalla prossima primavera.
Da settembre visti ridotti del 90%
Al momento, la situazione non è critica, non è un «fenomeno diffuso», ha detto il capo della cooperazione internazionale della Guardia di frontiera Matti Pitkäniitty. Tuttavia, le restrizioni all’attraversamento del confine, messe in atto dalla parte russa o da quella finlandese, potrebbero cambiare velocemente la situazione. Il governo di Helsinki ha già ridotto del 90% il numero di visti turistici rilasciati ai russi da inizio settembre e considerando l’andamento della guerra in Ucraina potrebbero rivelarsi necessarie altre misure di controllo. La proposta del tenente Kostamovaara è stata comunque recepita dalla politica. Per legge, costruire barriere ai confini è consentito e la ministra dell’Interno Krista Mikkonen ha già detto che presto il governo ne discuterà.
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