Fuga di gas dal Nord stream, i sospetti dagli Usa: «Sembra un attacco». L’ipotesi del sabotaggio col sommergibile
«Le fughe di gas dal Nord Stream sono sotto indagine, i primi report indicano che siano state causate da un attacco». Così gli Stati Uniti riportano dei primi sospetti sulla perdita dalle tubature dei gasdotti Nord Stream 1 e 2: dalla sera del 26 settembre uno dei beni più preziosi per l’Europa e per il mondo continua a disperdersi e a ribollire dalla superficie del Mar Baltico. E proprio sul gas il segretario di Stato americano Antony Blinken, in conferenza stampa a Washington con il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar, ha ribadito la necessità per l’Europa di liberarsi dall’egemonia russa. «Nei prossimi mesi dobbiamo lavorare per mettere fine alla dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia», ha detto. Era stata già la Germania poche ore fa a gridare al sabotaggio, ora le ricerche Usa parlano di un possibile attacco. «I nostri partner europei condurranno le indagini, noi siamo pronti a sostenere i loro sforzi». I media locali tedeschi fanno eco all’ipotesi che la perdita del Nord Stream 1 e 2 non sia affatto un incidente. Tagesspiegel scrive di una pista, ritenuta come la più plausibile dagli esperti, che vedrebbe nell’utilizzo di un sommergibile o di sommozzatori assoldati ad hoc la causa della falla all’importantissimo gasdotto. Un sabotaggio statale operato secondo il giornale «o dall’Ucraina e da qualche suo alleato o dalla Russia che sotto falsa bandiera ha gestito l’operazione mirando ad alimentare maggiore insicurezza e far salire i prezzi del gas ulteriormente».
Le accuse di sabotaggio
Mentre il prezzo del gas vola a 207 euro con un +19% nella borsa di Amsterdam e i primi effetti della falla al Nord Stream spaventano il mercato, anche Polonia e Danimarca si uniscono all’accusa di sabotaggio. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki è convinto che l’incidente non sia casuale: «Non conosciamo ancora i dettagli di quello che è successo lì, ma possiamo vedere chiaramente che c’è stato un atto di sabotaggio. Probabilmente partirà da qui una nuova escalation della guerra in Ucraina», ha detto. In Danimarca il governo ha già vietato la navigazione entro un raggio di 9 chilometri e il sorvolo in un chilometro nelle zone intorno all’isola di Bornholm dove potrebbe essere la perdita. Anche a Copenaghen il premier Mette Frederiksen non esclude l’ipotesi di sabotaggio. «Non è consueto vedere tre fughe di gas a breve distanza l’una dall’altra. Intanto ad indagare è anche la Nato. Un funzionario dell’Alleanza Atlantica ha fatto sapere all’agenzia Ansa di un’analisi approfondita in corso sulle circostanze delle fughe di gas e di uno scambio di informazioni tra Paesi membri. «Seguiamo con grande preoccupazione le fughe di gas nei gasdotti Nord Stream: siamo in contatto con Danimarca e Svezia» ha detto poi il Segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg, «è importante avere tutti i fatti sul tavolo ed è per questo che dedicheremo la nostra attenzione a questi eventi nelle prossime ore e giorni, in collaborazione con tutti gli alleati».
La linea di Mosca
A parlare del grosso incidente anche Mosca. Una delle prime accusate del possibile sabotaggio si allea all’ipotesi della maggior parte dei Paesi europei e degli Usa: «Sono notizie davvero allarmanti. Non escludiamo che la distruzione delle linee del gasdotto Nord Stream possa essere il risultato di un sabotaggio», dice il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «L’emergenza sulle linee del Nord
Stream è un problema che riguarda la sicurezza energetica dell’intero continente», ha continuato citato dall’agenzia russa Tass.
Leggi anche:
- La fuga di gas dal Nord Stream ribolle in mare: «Coinvolte aree fino a 1 km» – Il video
- Il mistero della fuga di gas dai tubi di Nord Stream nel nord Europa: «Danni senza precedenti»
- Stretta di Mosca sul gas all’Europa, la stima del Cremlino: «Ecco di quanto ridurremo i flussi fino a dicembre»
- Il boom del prezzo del gas con lo stop a Nord Stream: 275 euro al MWh, +28%
- «Il gasdotto Nord Stream è a flussi nulli»: così la Russia inizia la guerra dell’energia contro l’Europa