I filorussi esultano per la vittoria ai referendum farsa in Donbass: «Il 93% vuole l’annessione alla Russia». L’Onu: «Illegali»
Le autorità filorusse nella regione di Zaporizhzhia, nel Sud dell’Ucraina, hanno annunciato che dopo la fine dello spoglio delle schede, il 93,11 per cento dei votanti si sarebbe espresso a favore dell’annessione alla Russia, sottolineando che si tratterebbe però di un risultato preliminare. Il voto nelle quattro regioni ucraine occupate dall’esercito di Mosca (Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Cherson) è stato definito «illegittimo» da Kiev e dai Paesi occidentali, mentre il capo degli Affari Politici dell’Onu, Rosemary DiCarlo, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza ha dichiarato che i referendum «si sono svolti durante un conflitto armato attivo, in aree sotto il controllo di Mosca, al di fuori del quadro giuridico e costituzionale dell’Ucraina» e dunque «non possono essere definiti un’espressione genuina della volontà popolare». DiCarlo ha poi sottolineato che «azioni unilaterali volte a conferire una patina di legittimità al tentativo di acquisizione con la forza da parte di uno Stato del territorio di un altro Stato non possono essere considerate legali ai sensi del diritto internazionale».
In precedenza, quando sono stati resi noti i primi dati dalle commissioni elettorali create dalle amministrazioni filorusse, e trasmessi da Mosca attraverso un unico centro di raccolta dati, oltre il 97 per cento dei votanti si sarebbe espresso a favore dell’annessione alla Russia delle quattro regioni ucraine occupate dall’esercito di Mosca. A riportarlo è l’agenzia di stampa russa Tass. Più precisamente, con il 21,11 per cento delle schede scrutinate, sarebbero il 97,83 per cento i voti favorevoli nel Lugansk, il 98,35 per cento nel Donetsk (con il 22,48 per cento delle schede), il 97,79 per cento nella regione di Zaporizhzhia (con il 29 per cento) e il 97,05 per cento nella regione di Cherson (con il 28 per cento). I referendum organizzati dal 23 al 27 settembre nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk e nelle regioni meridionali di Cherson e Zaporizhzhia, non sono riconosciuti dalla comunità internazionale, ma il Consiglio della Federazione russa (la Camera alta del Parlamento) potrebbe votare già il 4 ottobre per l’annessione dei quattro territori.
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