Caro energia, venerdì le proposte dell’Ue per abbassare i prezzi del gas, si tratta sul price cap
Alla riunione straordinaria dei ministri dell’Energia, prevista per venerdì, «ci saranno anche una serie di proposte per vedere come limitare l’aumento dei prezzi». Ad annunciarlo è Didier Reynders, commissario Ue per la Giustizia. Le trattative per arrivare a un pacchetto di misure europee contro la crisi energetica vanno avanti ormai da diverse settimane. Ancora non è chiaro però se si riuscirà a raggiungere un accordo comune fra i 27 Paesi membri oppure no. In ogni caso, fa sapere Reynders, sarà la commissaria per l’Energia, Kadri Simson, a esporre «una serie di soluzioni per contribuire all’abbassamento dei prezzi».
La trattativa sul price cap
La decisione più attesa, almeno da parte dell’Italia, resta quella sul price cap. Ieri il governo italiano, insieme ad altri dodici Paesi (Spagna, Polonia, Grecia, Belgio, Malta, Lituania, Lettonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Romania) ha scritto una lettera indirizzata a Bruxelles. L’obiettivo? Imporre un tetto al prezzo del gas a livello europeo. Una soluzione descritta come «l’unica misura che aiuterà ogni Paese a mitigare la pressione inflazionistica, gestire le aspettative, fornire un quadro in caso di potenziali interruzioni dell’approvvigionamento e limitare gli extraprofitti del settore». Da convincere, però, ci sono ancora due pesi massimi di Bruxelles: Germania e Francia. Senza il loro appoggio è difficile che si arrivi a una proposta comune. L’ultimo vertice dei ministri dell’Energia, che si sono riuniti lo scorso 9 settembre, si era concluso con un nulla di fatto sul price cap. E il vertice di questa settimana servirà proprio a capire se l’accordo è stato raggiunto oppure no. Sul tema, dice l’agenzia Ansa, è intervenuto oggi anche Guido Crosetto, cofondatore di Fratelli d’Italia considerato uno dei possibili ministri del prossimo governo italiano. «Quando parlo di tetto al prezzo del gas, penso a un prezzo al metro cubo fissato per i consumatori finali, aziende e cittadini, individuati puntualmente, in ordine di priorità e necessità. Un tetto fissato genericamente per legge in una sola nazione è impossibile», è la frase riportata da Ansa che però su Twitter non risulta visibile. Il ministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani aveva dichiarato che, qualora non si dovesse arrivare a una decisione europea, l’Italia potrebbe fissare un price cap nazionale.
L’appello di commercianti e sindacati
Il caro-bollette resta oggi la prima emergenza per i Paesi Ue. Ieri Eurocommerce, l’associazione europea di categoria del commercio all’ingrosso e al dettaglio, ha lanciato un appello ai ministri dell’energia che si riuniranno venerdì a Bruxelles: «Invitiamo i ministri a riconoscere che il nostro settore ha bisogno di un aiuto urgente – ha detto Christel Delberghe, direttrice di Eurocommerce – Senza aiuti, i costi metteranno in discussione la capacità del nostro settore di fornire servizi essenziali su cui fanno affidamento i consumatori». Le stime dell’associazione sono preoccupanti: gli alti costi dell’energia metterebbero a rischio dal 20 al 50% degli esercizi commerciali in tutta l’Unione Europea.
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