Il piano Ue contro il caro-energia, price cap solo sulle forniture russe. Spiraglio per le bollette: l’ipotesi sul prezzo separato tra gas ed elettricità
Il Consiglio dei ministri dell’Energia si avvicina e la Commissione europea fa girare un documento non ufficiale sulle possibili proposte da rivolgere ai Paesi membri. Il non paper è stato inoltrato al termine della riunione degli ambasciatori dei 27 e non sembra andare incontro a tutte le richieste inserite nella lettera inviata ieri da 15 Paesi, tra cui Italia e Francia. Bruxelles, infatti, apre all’introduzione del price cap, ma solo a quello proveniente dalla Russia. Alcune fonti europee, riportate da Ansa, parlano di «una certa insoddisfazione» che sarebbe emersa da parte di quel gruppo di 15. Il documento spiega questa possibile decisione affermando che introdurre un tetto al prezzo di tutti gli scambi di gas «sarebbe un esercizio impegnativo a causa delle dinamiche del mercato interno e globale». Come se non bastasse, «il rischio di provocare interruzioni dell’approvvigionamento da parte di Paesi terzi è maggiore per un massimale di prezzo all’ingrosso generalizzato rispetto a un massimale sulle importazioni da gasdotto». Una soluzione, quindi, che aiuterebbe i Paesi membri a fronteggiare l’innalzamento del prezzo del gas, ma che non risolverebbe la situazione. Per questo motivo, oltre al price cap al gas russo, la Commissione valuta l’idea di «rendere obbligatorie» determinate misure di solidarietà. In questo modo, spiega, si garantirebbe «a tutti gli Stati membri l’accesso al gas necessario per servire i clienti protetti e le industrie critiche».
L’influenza del gas sulla produzione di energia
Considerando, invece, le possibili contro-sanzioni che la Russia potrebbe mettere in campo come misura di ritorsione al price cap, Bruxelles afferma che «l’Unione europea potrebbe affrontare un inverno con temperature medie grazie agli obiettivi di stoccaggio e al piano di riduzione della domanda adottato a luglio». Questo anche qualora Putin dovesse decidere di interrompere del tutto la fornitura di gas, cosa che «comporterebbe costi significativi per la Russia». Non è stata scartata, invece, l’ipotesi di «limitare l’influenza dei prezzi elevati del gas sulla formazione dei prezzi dell’elettricità», un disaccoppiamento che cercherà di evitare il più possibile che il prezzo del gas determini più di tanto la produzione di elettricità.
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