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Andrea Giambruno, il compagno di Giorgia Meloni: «Non sono di sinistra ma farei vedere Peppa Pig a nostra figlia»

28 Settembre 2022 - 06:29 Redazione
andrea giambruno giorgia meloni
andrea giambruno giorgia meloni
Non vuole andare a vivere con la famiglia a Palazzo Chigi. E litiga con la nuova premier sul suicidio assistito

Andrea Giambruno, giornalista e conduttore di Studio Aperto dal settembre 2020, in un’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera parla di come sarà il ruolo di first gentleman di Giorgia Meloni che la storia gli ha cucito addosso. Nel colloquio con Candida Morvillo parla della loro figlia Ginevra e fa sapere che la famiglia non vivrà a Palazzo Chigi: «Le sembra che facciamo crescere una bimba di sei anni in un palazzo tipo Versailles? Anche un po’ meno, grazie. Una casa ce l’abbiamo». E smentisce le voci sulle sue simpatie a sinistra: «Era una battuta: non sono di sinistra, è solo che abbiamo opinioni divergenti su alcuni temi etici, come il suicidio assistito. Io penso che lo Stato debba riflettere se sia giusto che una persona possa morire a casa sua, coi familiari, o sia costretta ad andare a morire in Svizzera. Noi due discutiamo su temi sensibili che — lo comprendo — la politica deve affrontare con una responsabilità diversa rispetto a me che ho solo una mia opinione personale».

L’aborto, i diritti Lgbtq+, il suicidio assistito

Giambruno sottolinea che tra lui e la compagna riguardo l’aborto «non c’è alcuna discussione. Non troverà una riga in cui Giorgia contesta la 194». Mentre sui diritti Lgbtq+ e la legalizzazione delle droghe «non si litiga. Ognuno motiva la sua posizione». Poi apre a Peppa Pig, protagonista dell’ultima campagna elettorale per la puntata con due madri: «A mia figlia posso anche fargliela vedere e, se dovesse chiedere perché ci sono due madri, glielo spiego. Però, una cosa è una scelta spiegata da un genitore, un’altra è far passare forzatamente un concetto». Infine, ricorda che ha conosciuto Giorgia durante Quinta Colonna, di cui era uno degli autori. Poi conclude: «Giorgia ha realizzato qualcosa di impensabile, date le condizioni di partenza. È il prototipo dell’italiano che amiamo: ci piace di più chi arriva dal nulla e ce la fa, rispetto a quello che nasce arrivato. Giorgia è una persona che ricorda e valorizza chi ha creduto in lei e l’ha supportata. Infatti, lunedì, ha lasciato il campo ai suoi, non andando in conferenza stampa e prendendosi del tempo per stare con sua figlia. Un uomo si sarebbe preso tutto lo spazio per dire: ho vinto io. Giorgia è la prova provata che una donna può fare tutto e meglio di un uomo».

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