Covid, la pandemia riprende la corsa: indice Rt a 1, cresce l’incidenza dei contagi. 5 regioni a rischio – Il monitoraggio Iss
Cresce l’indice di contagio Rt medio calcolato sui casi sintomatici, arrivato ormai a quota 1,0 quindi al pari del valore soglia che determina il numero medio di persone che un contagiato rischia di infettare. Un valore che non si vedeva dallo scorso luglio. A rivelarlo è il monitoraggio settimanale pubblicato dalla Cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute sull’andamento della pandemia da Covid-19. Nell’ultima settimana, l’incidenza settimanale è aumentata passando da 215 casi ogni 100 mila abitanti del 22 settembre ai 325 casi del 29. A rimanere stabile, invece, è il tasso di occupazione della terapia intensiva che resta fermo al 1,4%. Cresce, anche se di poco, il dato che riguarda le aree mediche: occupate oggi al 6% contro il 5,3% della settimana scorsa. Il monitoraggio ha poi indicato come siano 5 le regioni considerate ad oggi a rischio alto a causa dell’occupazione dei reparti ospedalieri, mentre tutte le altre ancora moderato. Si tratta della provincia autonoma di Bolzano (20,2%), Umbria (17,8%), Valle d’Aosta (16,4%), Calabria (12,9%) e Friuli-Venezia Giulia (10,6%). Il 22 settembre erano solo 2. Rimangono pressoché invariate le percentuali di rilevazione dei casi: 11% dall’attività di tracciamento, 54% dalla comparsa dei sintomi (la settimana scorsa era al 53%) e 35% attraverso le attività di screening (prima al 36%).
Il piano Meloni contro la pandemia
Con la riapertura delle scuole i contagi sono tornati a salire, sfiorando i 40 mila nuovi positivi al giorno. Come se non bastasse, ora decade anche l’uso obbligatorio delle mascherine su autobus, metropolitana e treno. I numeri registrati dalle terapie intensive, al momento, sono sotto controllo, ma la gestione della pandemia non può non essere un tema centrale nella formazione del prossimo governo. Tra i possibili candidati per un posto al ministero della Salute, La Stampa indica il direttore dell’ospedale policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti, il quale sostiene che bisogna eliminare la quarantena per chi non ha sintomi. «Liberare gli asintomatici spingerebbe anche tanti positivi non dichiarati a indossare la Ffp2 almeno nei luoghi chiusi», ha detto, «anziché andarsene in giro senza alcuna protezione per non essere scoperti». Il nuovo governo potrebbe partire da qui, e dal considerare un approccio meno «ideologico» al tema vaccini, come ha detto a la Repubblica il responsabile sanità di Fratelli d’Italia Marcello Gemmato. Quindi, l’approccio del partito di Giorgia Meloni si può riassumere con un «no» a un nuovo Green pass o simili, in quanto «non si trattava di una misura sanitaria», e un «sì» alla strategia vaccinale che metta in sicurezza anziani e fragili: «Ci affideremo ai dati scientifici».
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