La polemica di FdI sull’ex ciclista Mario Cipollini: «Va agli eventi sportivi nonostante l’accusa di stalking»
Dovrebbe essere l’ospite d’onore del premio Mazzinghi, in programma per il 3 ottobre a Pontedera, in Toscana. Ma per molti, dato il rinvio a giudizio per lesioni personali e minacce, non sarebbe opportuno. È l’ex ciclista Mario Cipollini l’uomo al centro della polemica che, da regionale, sta prendendo una piega nazionale. L’ex campione di bici era stato scelto da una commissione istituita dal Comune di Pontedera per assegnare la prima edizione del premio dedicato all’ex pugile Sandro Mazzinghi, morto nell’agosto del 2020, data la sua grande passione per il ciclismo e in particolare per il «Re Leone». Ma c’è un problema. Cipollini è stato rinviato a giudizio a Lucca e il pubblico ministero Letizia Cai ha chiesto due anni e mezzo di condanna per lesioni personali e minacce all’ex moglie Sabrina Landucci. L’udienza arriverà solo il 17 ottobre, dopo che un malessere fisico del difensore di Cipollini ha fatto slittare il pronunciamento di tre mesi.
Ma il sindaco lo difende
Per molti, la sua partecipazione all’evento pubblico sarebbe per questo inopportuna: «I meriti sportivi di Mario Cipollini non sono in discussione, ma siccome siamo a quindici giorni dalla sentenza del processo che c’è a Lucca sarebbe stato opportuno attenderne l’esito», ha detto Susanna Donatella Campione, avvocata di Landucci, nonché senatrice neo-eletta con Fratelli d’Italia. «Un grande sportivo deve essere anche un uomo corretto all’interno della sua famiglia – ha aggiunto la legale -. Siamo arrivati all’esito di un processo lungo e complesso. Per me sarebbe stato meglio attendere il pronunciamento del giudice. Questo è il mio pensiero, non ho sentito l’ex moglie perché in questi giorni sono anche molto impegnata con le pratiche per l’insediamento in Senato, ma credo di poter dire che si tratta di un pensiero di buon senso».
Non è così che la pensa il sindaco di Pontedera, Matteo Franconi: «Il 3 ottobre è la data in cui è nato Sandro Mazzinghi e quella in cui abbiamo deciso di svolgere il premio a lui intitolato. La scelta della commissione, che ho accolto positivamente senza aver contezza delle vicissitudini che stanno interessando Cipollini sotto il profilo personale, si è basata sui meriti sportivi e sul rapporto che Mazzinghi aveva con il ciclismo e con Cipollini in particolare», ha dichiarato il primo cittadino, appellandosi ai «confini tracciati dalla Costituzione». «Non sta né al Comune né alla commissione incaricata – ha aggiunto – giudicare fatti che sono oggetto di un processo penale. Chiunque, anche Cipollini, non può né deve esser considerato colpevole fino a una sentenza definitiva. A chi mi chiede di rimandare la consegna del premio non posso che rispondere che dovremmo attendere una sentenza passata in giudicato e non la prossima udienza di un processo». L’unico che non è intervenuto sulla vicenda, e sembra non abbia intenzione di farlo, è proprio Mario Cipollini.
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