Guido Crosetto come Draghi sulla Germania: «Tedeschi peggio dei sovranisti. Una crisi catastrofica in arrivo»
Dopo Mario Draghi tocca a Guido Crosetto. Il richiamo dell’attuale premier alla Germania sul piano per il gas che rompe il fronte europeo fa breccia anche in chi arriverà dopo di lui a Palazzo Chigi. L’ex sottosegretario e parlamentare, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, in un’intervista a Il Giornale spara a zero su Berlino. «È un atto di egoismo incomprensibile che rischia di essere un colpo duro al nostro sistema produttivo. Le nostre imprese, a parità di qualità, non sono in grado di competere con quelle sussidiate». Lo scudo da 200 miliardi in deficit per tenere bassi i costi dell’energia, secondo il leader di FdI, dimostra che i tedeschi sono terrorizzati. Per l’escalation nella guerra in Ucraina e per l’incidente a Nord Stream. Perché le aziende tedesche rischiano di non avere più il gas necessario per andare avanti.
FdI e Berlino egoista
«Ma è una decisione pesantissima che può mettere fuorigioco il nostro sistema produttivo. Perché gli italiani dovranno pagarsi bollette costosissime, mentre i tedeschi le gireranno al loro governo. Possiamo dire che non si è mai visto, almeno negli ultimi cinque anni, un gesto così dirompente da parte di qualche esecutivo sovranista in Europa come quello di Berlino». Crosetto dice che Draghi «non se l’aspettava o sperava che alla fine prevalesse il buonsenso. E invece si è trovato in difficoltà, abbandonato da Berlino sulla strada del price cap europeo. Ecco le sue parole cariche di delusione, quel no alle “distorsioni”, l’insistenza sulla necessità di tenere unita l’Europa che invece va di qua e di là». Infine, Crosetto difende il sovranismo all’italiana: «FdI vuole combattere la concorrenza sleale nell’export di alcuni paesi asiatici. Dove non esistono regole e controlli come quelli europei. E non capisco quale possa essere lo scandalo davanti a una fermezza che io giudico sacrosanta». Ma le prossime settimane saranno peggiori: «Purtroppo da mesi vedo all’orizzonte una crisi catastrofica. Negli ultimi giorni sono arrivate solo notizie negative: il no della Germania al price cap nel silenzio della Ue; poi le misteriose falle del Nord Stream e la politica dissennata di Putin con le annessioni in Ucraina. Questo ha ulteriormente aggravato il pessimo scenario con cui dovremo fare i conti».
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