Palermo, è allarme bambini in overdose. Sedici ricoveri da inizio 2022. «Portati in ospedale da genitori giovanissimi»
Pochi giorni fa all’ospedale Di Cristina a Palermo arriva una bambina di un anno e mezzo: ha assunto hashish e i medici la ricoverano in gravi condizioni. Non si tratta di un episodio isolato ma l’ennesimo che a Palermo continua a dare il segnale di un’emergenza inquietante e ancora troppo nascosta. Secondo Repubblica nel capoluogo della Sicilia sono 16 i bambini che dall’inizio del 2022 sono finiti in overdose di droghe. Pochi mesi fa la stessa procuratrice per i minorenni di Palermo Claudia Caramanna aveva lanciato l’allarme: «Siamo preoccupati per questi episodi che riscontriamo sempre più spesso. La disattenzione dei genitori assuntori di droghe può comportare danni gravissimi per i più piccoli». Gli esami dei medici hanno rilevato che nella maggior parte dei casi di ricovero i piccoli avevano assunto cocaina o hashish, magari trovata sul tavolo o per terra. La procuratrice Caramanna ha quindi pensato a un protocollo specifico per l’emergenza da proporre ai vertici degli ospedali e alle forze dell’ordine con l’obiettivo di tutelare i bambini vittime inconsapevoli degli adulti. Così in caso di ricovero, mentre i medici sono impegnati nelle cure da offrire ai piccoli, la Procura fa scattare immediatamente le perquisizioni nelle abitazioni dei genitori. I bambini vengono poi affidati ai direttori sanitari degli ospedali il tempo necessario alle forze dell’ordine per ulteriori accertamenti sul contesto familiare. Svolte le ulteriori indagini, se ritenuto necessario bambini e genitori possono essere trasferiti in una comunità. In situazioni più compromesse, la Procura può invece sollecitare il tribunale a una soluzione più dura, come quella di far decadere la responsabilità genitoriale. «In alcuni casi ci siamo trovati davanti anche a famiglie del centro città», spiegano dall’ospedale Di Cristina.
L’emergenza droga: età degli assuntori abbassata ai 12 anni
Alla base dei tristissimi episodi che vedono bambini ricoverati per overdose, a Palermo c’è il problema della droga. Nella città siciliana l’età degli assuntori di stupefacenti si è abbassata a 12 anni, come emerge dalle ultime statistiche della prefettura. Anche il numero complessivo di tossicodipendenti è in crescita: secondo i dati dell’Unità Dipende patologiche dell’Azienda Sanitaria provinciale di Palermo dai 2.524 del 2019 si è passati ai 2628 del 2020. L’allarme principale è sul consumo di crack: sono stati registrati 824 consumatori nel 2020, 20 in più dell’anno precedente: undici di loro hanno un’età compresa fra i 15 e 19 anni, 92 fra 20 e 24 anni, 137 fra 25 e 29 anni. Dati che confermano quanto rilevato nelle strutture sanitarie della città, dove a portare bambini in overdose sono tutti genitori giovanissimi. «La droga è tornata ad essere il grande affare della mafia», ha detto il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani poche ore fa nel suo discorso di congedo dal ruolo, «ma il fenomeno è cambiato. All’inizio degli anni Ottanta, l’eroina era la principale sostanza di abuso e i morti tenevano alto l’allarme sociale e ne testimoniavano la negatività». E aggiunge: «Le sostanze più usate oggi, in particolare cocaina e droghe sintetiche, sono molto pericolose per la salute ma gli effetti sono più differiti e i consumatori riescono a mantenere nell’immediato normali relazioni sociali».