Bollette, Meloni sulla scia di Cingolani (e Draghi): «Basta soldi a chi si arricchisce sul caro energia»
Il nuovo esecutivo non è ancora nato, e mentre impazza il toto-ministri, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si sta portando avanti con il lavoro, in attesa dell’incarico formale di formare il nuovo governo e di insediarsi a Palazzo Chigi. Ma tra le grane che la leader di FdI dovrà subito affrontare c’è quella del carovita, a partire dall’aumento del costo delle bollette di gas e luce. Nei prossimi mesi, infatti, secondo le previsioni di Arera le tariffe per la luce aumenteranno circa del 59%, mentre per il gas sono previsti rincari del 60%. E quest’oggi, Meloni in un tweet ha ribadito quale sarà il primo dossier di cui intende occuparsi il futuro governo: «La priorità è fermare la speculazione sul gas. Continuare all’infinito a compensare il costo delle bollette regalando soldi a chi si sta arricchendo sulle spalle di cittadini e imprese sarebbe un errore». In sostanza, Meloni, attacca chi starebbe speculando sugli aumenti dei costi dell’energia, spingendo per una soluzione simile a quella già anticipata dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, con cui Meloni e il suo staff sono in contatto da giorni, anche per capire che aria tira in Europa e per capire come orientarsi nei prossimi mesi in modo omogeneo, senza discontinuità che potrebbero impattare negativamente su previsioni già non ottimistiche.
October 2, 2022
L’esecutivo uscente, come spiegato quest’oggi dal ministro Cingolani, intende presentare in sede europea una proposta per ridurre il prezzo del gas “agganciandolo” «a borse un po’ più stabili rispetto al Ttf, che non ha nulla a che vedere con la situazione reale e con i meccanismi di domanda offerta». Al momento, tuttavia, non si conoscono ulteriori dettagli. Il ministro Cingolani ha comunque chiarito che ha avvisato la leader di FdI perché, spiega, «è mio dovere concordare con il premier (Draghi, ndr) ma, in accordo con lui, avvisare chi viene dopo della direzione in cui stiamo andando e per quali motivi». E siccome «la direzione è tecnicamente obbligata – ha proseguito Cingolani -, facciamo un buon servizio a chi viene dopo. Ma chi viene dopo ci dice anche “sì”, riconosciamo che è la strada da intraprendere: c’è poca ideologia». Insomma, la proposta che presenterà il governo Draghi nei prossimi giorni per la riduzione del prezzo del gas e verrà discussa al vertice dei capi di Stato e di governo europei di Praga il 6 e 7 ottobre è condivisa anche dalla leader di FdI.
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