Coronavirus e influenza stagionale, la doppia ondata in arrivo: «Vaccinarsi per entrambe»
Grande preoccupazione inizia a serpeggiare per quella che gli esperti hanno definito «tempesta perfetta». Il riferimento è all’ipotesi che un’ondata della pandemia di Coronavirus possa arrivare in autunno in concomitanza all’influenza stagionale, che quest’anno rischia di colpire circa 7 milioni di italiani. Una combo pericolosa, per scongiurare la quale medici e istituzioni sanitarie stanno incoraggiando a vaccinarsi con entrambi gli antidoti. Una co-vaccinazione senza controindicazioni, secondo quanto assicurato a La Stampa da Massimo Andreoni, ordinario di malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana malattie infettive. l vaccino antinfluenzale è gratuito e raccomandato per over 60, bambini da 6 mesi a 6 anni e soggetti fragili. Ma dalla comunità scientifica arrivano anche notizie più rassicuranti. «Non credo ci attenda una nuova ondata di Covid, quanto piuttosto una nuova onda»: parola del virologo Fabrizio Pregliasco, che in un’intervista a La Stampa spiega cosa intende con questa espressione. «É come quando si getta un sasso nello stagno: si vengono a creare delle onde concentriche che poi progressivamente si diradano». Dunque per questo autunno, a suo dire potremmo evitare l’impennata di contagi che si verificò l’anno scorso: «il livello di immunizzazione, tra numero di vaccinati e infetti è piuttosto alto e quindi ci proteggerà dal rischio di ammalarci come un anno fa». Tuttavia non è il momento di abbassare la guardia, «a partire dall’attenzione alla quarta dose di vaccino». Secondo Pregliasco, infatti, sarebbe opportuno «che si vaccinassero tutti una quarta volta, compresi i bambini».
«Vaccini arma prioritaria, mascherine ancora consigliate nella folla»
Sebbene i più colpiti siano gli over 60, spiega, «maggiore è il numero degli immunizzati, minore è il rischio di nuovi contagi e di pericolo di intasare gli ospedali come in passato». Per adesso, i vaccinati con quarta dose sarebbero ancora «troppo pochi»: «Circa 3 milioni e duecentomila, che costituiscono il 16,6% del gruppo a rischio». Con le temperature che si abbassano, Pregliasco concorda con l’eventualità di «fare una doppia vaccinazione» per Covid e influenza. Attendere la versione aggiornata dei vaccini per le nuove varianti, d’altro canto, «è una sciocchezza» dal punto di vista del virologo.
Vaccini e varianti
«Non possiamo attendere continuamente nuovi vaccini per nuove varianti», spiega, «dobbiamo intervenire il prima possibile. Stiamo vivendo una fase di transizione tra fase pandemica a quella endemica e il virus è altamente instabile. Con molta probabilità tra 3-4 mesi circolerà una nuova variante, ma questo non deve spaventarci perché dobbiamo imparare a convivere con il virus». Dunque sebbene i vaccini resteranno «un’arma prioritaria», l’auspicio di Pregliasco è che si arriverà a farli solo una volta all’anno. Riguardo le mascherine e la quarantena per i positivi, si limita a raccomandare l’uso delle prime nei luoghi affollati e per le persone fragili e a sostenere l’utilità della seconda ancora per qualche tempo.
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