In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ESTERIAbortoDonald TrumpQAnonUSAViolenza sessuale

Lo show di Trump in Michigan con ammiccamento a QAnon: «Aborto vietato tranne che per stupro o incesto»

Il tycoon ha parlato anche di Cina, pena di morte e crisi del gas. In sottofondo il brano dei complottisti

Nonostante le recenti perquisizioni dell’Fbi nella sua residenza e il fiasco della sua ultima candidatura, Donald Trump non ha nessuna intenzione di uscire dall’arena politica. Ha anzi promesso, davanti a a centinaia di sostenitori riuniti a Warren (Michigan): «Nel 2024 riprenderemo la nostra bella Casa Bianca». L’annuncio ufficiale della ridiscesa in campo dovrebbe essere in dirittura d’arrivo. Nel frattempo, Trump prepara il terreno ammiccando ai suoi elettori più polarizzati: i membri del movimento QAnon, tra i principali responsabili dell’assalto a Capitol Hill nel gennaio 2021. «Ho corso due volte – ha detto il Tycoon – e vinto due volte, e la seconda volta con molti milioni di voti in più rispetto alla prima, come mai nessun presidente in carica. E penso che dobbiamo farlo di nuovo». I sostenitori hanno accolto il messaggio con un urlo di gioia e cominciato a intonare il coro “Usa Usa Usa”.

La politica estera e l’economia nazionale

Oltre a rilanciare le accuse di brogli elettorali, Trump si è sbilanciato anche sulla geopolitica, suggerendo che la Cina avrebbe «infettato» gli Usa come rappresaglia per le «centinaia di miliardi di dollari di tasse e tariffe sui prodotti cinesi», imposte sotto la sua presidenza. Non è mancato nemmeno un focus sull’economia interna: «Il nostro Paese sta andando al diavolo e lo sta facendo molto velocemente. Guardate quando costa il gas. Ora vogliono tenerlo basso prima delle elezioni. Con me presidente eravamo autonomi sul piano energetico, eravamo i più grandi produttori al mondo, più di Arabia Saudita e Russia messi insieme». Per questo motivo, aggiunge, «dobbiamo continuare a combattere perché abbiamo una missione: riportare l’America alla sua grandezza».

La pena di morte e l’aborto

Ha poi speso due parole sui diritti civili, parlando di pena di morte (che farebbe scendere il crimine «dall’80 all’85 per cento in un giorno», sulla base di dati non esplicitati) e di aborto. L’ex presidente, fatta eccezione per stupro o incesto, ha difeso infatti il divieto di interruzione volontaria di gravidanza, accusando i «radicali di sinistra» di «voler uccidere i bambini anche dopo la loro nascita». Anche qui, un chiaro ammiccamento a quella fetta di sostenitori convinta che i dem siano adoratori di satana che sacrificano i bambini, bevendo il loro sangue, e che alla Casa Bianca sieda un sosia di Joe Biden. Da un lato le norme che regolano l’aborto dovrebbero dunque farsi, nella sua visione, più stringenti e proibitive. Dall’altro bisognerebbe invece avere un atteggiamento più permissivo nei confronti delle forze dell’ordine. «Lasciate i poliziotti soli con i criminali. Lasciate che facciano il loro lavoro», ha dichiarato. Trump ha concluso la sua orazione leggendo il suo manifesto di Make America Great Again. In sottofondo, suonava ancora una volta il controverso brano “Wwg1wga“, abbreviazione dello slogan del movimento QAnon che sta per Where we go one, we go all.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti