Kadyrov spedisce i figli minorenni al fronte e ironizza sulle sanzioni: «Mi daranno il Guinness dei primati?»
Dopo aver annunciato di aver inviato i suoi tre figli minorenni a combattere in Ucraina, il leader ceceno Ramzan Kadyrov è tornato ad aggiornare i suoi seguaci su Telegram facendo il conto delle sanzioni che gli sono state imposte negli ultimi tempi. «Dal 2011 mi sono state date almeno 70 restrizioni, tra cui alcune anche ai membri della mia famiglia, ai miei stretti collaboratori (che sono stati elencati solo per la loro associazione con me), alle mie proprietà, ai miei cavalli e ai proventi delle loro vincite (sì, sembra ridicolo, ma queste sono state le prime sanzioni), al QRF di Ahmat-Khadji Kadyrov e alle organizzazioni che hanno contatti con esso, e persino agli account Instagram», ha scritto sul suo canale social.
«I miei figli? Addestrati già in tenera età»
«La minore età non dovrebbe interferire con l’addestramento dei difensori della nostra madrepatria», ha detto il ceceno a proposito della scelta di inviare i tre figli maschi – Akhmat, Eli e Adam di 16, 15 e 14 anni – in guerra. Il loro addestramento militare – ha precisato – era già «iniziato in tenera età». Una decisione, a suo dire, condivisibile: «Un padre dovrebbe insegnare ai suoi figli come proteggere la propria famiglia, le persone e la patria». Poi ha concluso: «È arrivato il momento di mettersi in mostra in una vera battaglia e io non posso che accogliere con favore il desiderio dei miei figli di combattere. Presto andranno in prima linea e si troveranno nei tratti più difficili della linea di contatto». Un’indicazione che va in controtendenza con l’adesione della Russia al trattato delle Nazioni Unite che impedisce ai minori di 18 anni di prendere parte in modo diretto alle operazioni militari. Oltre ad essere considerato crimine di guerra per la Corte penale internazionale. Questo però sembra non frenare il leader ceceno, da sempre sostenitore del presidente Vladimir Putin, delle truppe cecene che combattono a Kiev e – più recentemente – di un’intensificazione della guerra in corso. Proprio per questi motivi, Kadyrov è finiti più volte nel mirino delle sanzioni dell’Occidente, che sembrano non spaventarlo.
L’ironia del leader: «Faranno un film di Hollywood su di me?»
Il suo ultimo messaggio su Telegram è infatti una lettera di denuncia sulle sanzioni che l’Occidente continua a riservargli. Denuncia che però assume tratti ironici. «Cosa succede se sono il detentore del record mondiale di sanzioni e dovrei essere sulla copertina del Guinness dei primati?», chiede agli utenti. Poi il paragone con gli «antipatici all’Occidente»: secondo quanto riferisce, avrebbe superato il dittatore siriano Bashar al Assad e il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko. Ma la lista non si ferma: «Ho persino battuto il leader nordcoreano (Kim Jong-un), e su di lui girano film di Hollywood». E commenta: «A proposito, forse vogliono fare un film sul terribile Ramzan Kadyrov a Hollywood? Sono pronto per interpretare il ruolo principale». E ancora: «Loro non possono vantarsi dei numeri che ho raggiunto io». Si dice sicuro che il numero continuerà a crescere, mentre per il momento il totale – riferisce – si attesta a: «15 restrizioni dirette contro di me, 10 contro i miei familiari, 28 contro i miei collaboratori, 9 contro organizzazioni, 4 contro cavalli e 4 contro account Instagram». Una lunga serie di sanzioni che però sembrano non spaventare Kadyrov: «Gli stranieri cercano di privarmi di tutto da più di 11 anni, ma, come potete vedere, non funziona nulla». Prosegue con tono ironico: «Non lasciate che questo enorme lavoro dell’Occidente vada sprecato. Prima di tutto, farò domanda per il Libro russo dei record. Poi, affinché i politici stranieri non sentano di aver proposto invano restrizioni per 11 anni, farò anche domanda per il Guinness dei primati».
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