Usa, abusi nel calcio femminile: «Obbligo di fare sesso e prediche degradanti»
Un’inchiesta durata un anno ha rivelato «abusi sessuali diffusi e sistemici» ai livelli più alti del calcio professionistico femminile negli Stati Uniti, nello specifico nella nazionale del campionato di Nwsl. Dietro alle violenze ci sono gli allenatori – alcuni considerati i migliori – delle calciatrici. Quest’ultime hanno più volte denunciato, trovandosi però di fronte un muro. Istituzioni e dirigenti delle squadre hanno ignorato le denunce ed evitato di punire gli allenatori. L’indagine della Federazione di calcio americana, la Us Soccer Federation, è stata condotta dall’ex vice procuratrice generale Sally Q. Yates assieme allo studio legale King & Spalding. Oltre «commenti e avance sessuali indesiderate e l’obbligo di fare sesso», è emerso che i coach in questione si sono resi protagonisti di «prediche degradanti, manipolazioni e ritorsioni contro coloro che hanno tentato di farsi avanti». Un sistema di abusi che ha radici ben profonde. «Quanto accaduto alla Nswl rivela violenze che sono radicate in una cultura più profonda del calcio femminile, a partire dalle leghe giovanili, che normalizza il coaching verbalmente offensivo e offusca i confini tra allenatori e giocatori», ha spiegato la procuratrice nell’indagine. «L’abuso verbale ed emotivo che – prosegue – le giocatrici descrivono nella NWSL non è semplicemente un coaching “duro”. Si tratta di calciatrici che sono le migliori atlete del mondo».
«Hanno coperto gli allenatori»
Il rapporto – riferisce il Washington Post – si fonda su interviste a oltre 200 persone, che comprendono 100 giocatrici, allenatori e personale. Rivela che chi doveva prendere in carico le denunce delle giocatrici, spiegano nel rapporto, ha preferito coprire gli allenatori. «Non sono riusciti – spiegano – a istituire misure di base per prevenire e affrontare la problematica», scrivono. «Gli allenatori abusivi si sono spostati da una squadra all’altra, con tanto di comunicati stampa che li ringraziavano per il loro servizio». È il caso dell’allenatore dei Thorns che ha «perseguitato sessualmente» la giocatrice Meleana Shim per diversi mesi. Le indagini hanno rivelato che la NWSL ne era a conoscenza, ma gli ha dato il permesso di lasciare la squadra e accettare un altro ruolo di allenatore nel campionato senza che l’illecito diventasse pubblico. Di fronte a quanto emerso, la Federazione di calcio americana ha annunciato che istituirà un ufficio di sicurezza e imporrà standard minimi di controllo dal calcio giovanile ai livelli più alti dello sport.