Scatta la «mobilitazione militare forzata» nelle regioni ucraine annesse alla Russia. Il sindaco di Melitopol: «Fermano uomini di tutte le età»
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Le forze russe hanno iniziato la mobilitazione militare forzata della popolazione locale nel distretto occupato di Melitopol, nella regione meridionale di Zaporizhzhia, appena annessa alla Russia dopo i referendum farsa. È quanto denuncia il sindaco della città, Ivan Fedorov, citato da Unian: «Gli uomini hanno appena iniziato a essere presi per le strade. Abbiamo avuto un gran numero di casi durante il fine settimana in cui (i russi, ndr) si avvicinano semplicemente a uomini di età diverse, con diversa forma fisica e chiedono loro di andare all’ufficio del comandante per essere registrati. Poi qualcuno viene trattenuto per diversi giorni», altri vengono immediatamente rilasciati. Per il primo cittadino è un chiaro segnale che sia iniziata la mobilitazione. Fedorov ha anche spiegato che molti residenti locali, per questo motivo, stanno cercando di evacuare dai territori occupati. A sua detta, al posto di blocco vicino Vasylivka, non troppo lontano da Zaporizhzhia, al mattino c’erano già 4 mila persone che volevano entrare nel territorio ancora controllato dall’Ucraina, ma l’esercito russo non ha permesso loro di uscire.
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