Brasile, dall’Italia arriva la richiesta di estradizione per Robinho: deve scontare 9 anni di reclusione per violenza sessuale
La richiesta di estradizione per Robinho è stata inoltrata al Brasile. Condannato in via definitiva, l’ex calciatore del Milan è atteso in Italia dove dovrà scontare la pena di 9 anni di reclusione per una violenza sessuale di gruppo commessa ai danni di una ragazza 23enne albanese in un locale di Milano nella notte del 22 gennaio 2013. Il ministero della Giustizia italiano ha emesso la richiesta in un periodo complicato per il Brasile, in particolare per il suo presidente uscente e in corsa per un altro mandato Jair Bolsonaro. Dopo una breve quanto deludente esperienza in Turchia, all’İstanbul Başakşehir, il predestinato erede di Pelé, scoperto proprio da O Rei del calcio, è rientrato nel suo Brasile nel 2019. Da lì non si è più mosso e ha voluto porre fine alla sua carriera sportiva per le eccessive attenzioni che i media gli riservavano proprio per la vicenda di Milano. Nel suo Paese, Robson de Souza Santos detto Robinho, era sicuro che l’amico Bolsonaro non avrebbe mai accettato una richiesta di estradizione nei suoi confronti, anche nel caso in cui il processo si sarebbe concluso con una condanna definitiva, poi arrivata lo scorso 19 gennaio a 9 anni di distanza dal fatto. Il futuro di Robinho potrà dipendere, quindi, dall’esito del ballottaggio tra Bolsonaro e il suo rivale politico Lula previsto per il 30 ottobre. Tuttavia, anche in caso di vittoria di Lula, la Costituzione brasiliana non consentirebbe comunque l’estradizione di un suo cittadino.