Bari, docente aggredito in classe. La preside: «Da lui versione falsa: ha avuto comportamenti non consoni»
Aggredito in aula per aver dato una nota a una studentessa. È accaduto a Bari, all’istituto Ettore Majorana del quartiere San Paolo. Un professore di diritto e economia, Vincenzo Amorese, è stato schiaffeggiato in aula da due persone, identificate dalle forze dell’ordine, che hanno deciso di vendicare la presunta ingiustizia subita dalla studentessa. Poco prima, il professore aveva ripreso la ragazza che, entrata in ritardo in aula, ha iniziato – come riporta il Corriere del Mezzogiorno – «a disturbare lo svolgimento della lezione e a incitare gli altri allievi a fare altrettanto». Così, la decisione del professore di mettere una nota alla studentessa. La vicenda però sarebbe più complessa di quanto raccontato dall’insegnante. Secondo quanto dichiarato ad Ansa dalla dirigente scolastica dell’Istituto di Bari, Paola Petruzzella, il professore non avrebbe raccontato in maniera corretta l’aggressione. Per la dirigente «Quello che lui ha dichiarato non corrisponde al vero, ha avuto – continua la dirigente – comportamenti che non sono consoni a un docente». La preside afferma, inoltre, di aver ascoltato le sue alunne e da quello che emerge, i genitori della studentessa avevano presentato una denuncia ai carabinieri di Bari, dove – secondo la preside – «emergono altre dichiarazioni».
Il racconto del docente
Stando alla versione raccontata dal docente, l’aggressione sarebbe avvenuta il 23 settembre scorso, durante la terza ora di lezione. Il professore aveva ripreso la studentessa che disturbava la lezione di diritto e economia con il suo comportamento. Quando l’insegnante le ha messo la nota, la studentessa gli ha promesso vendetta. Vendetta che sarebbe arrivata poco dopo, secondo quanto racconta l’insegnante: due persone, infatti, dopo aver fatto irruzione nell’istituto, hanno aggredito il professore, minacciando – inoltre – ulteriori ritorsioni se avesse sanzionato nuovamente la studentessa. «Il tutto con un enorme senso di impotenza e nel silenzio anche del personale scolastico. E non solo: chi mi ha colpito mi ha anche intimato di non permettermi ripetere in futuro sanzionare ancora la ragazza per non incorrere nel rischio di subire un’ulteriore punizione», racconta il professore al Corriere del Mezzogiorno. Le condizioni psicofisiche del docente, rientrato in Puglia dopo 16 anni di insegnamento nel Nord Italia, dopo l’aggressione subita «non sono ancora tali da riprendere l’attività a scuola».
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