Gazprom riapre i rubinetti: torna il gas russo dal metanodotto del Tarvisio
Gazprom torna a distribuire gas all’Italia attraverso il metanodotto del Tarvisio. I russi hanno trovato una soluzione con gli austriaci. L’autorità regolatoria di Vienna è pronta a confermare la richiesta di ripresa dell’invio. La fornitura era stata interrotta il primo ottobre scorso a causa – ma questo si è saputo solo successivamente – di una diatriba tra russi e austriaci sulla valuta con cui pagare il passaggio attraverso il territorio di Vienna. Gazprom e gli acquirenti di gas dall’Italia hanno quindi trovato un’intesa sulle forniture e il trasporto del gas russo attraverso il territorio austriaco è ripreso, ha dichiarato il colosso degli idrocarburi di Mosca in un comunicato. «Gazprom e gli acquirenti italiani sono riusciti a trovare un accordo sul formato di cooperazione tra i cambiamenti normativi in Austria alla fine di settembre. L’operatore austriaco ha comunicato la sua disponibilità a confermare le nomine di trasporto di Gazprom Export, il che rende possibile la ripresa delle forniture di gas russo attraverso il territorio austriaco», si legge in una nota di Gazprom citata dalla Tass.
Gli stoccaggi italiani al 91%
Nel frattempo, oggi la piattaforma europea Agsi (Aggregated Gas Storage Inventory) ha reso noto che gli stoccaggi di gas italiano sono stati finora riempiti al 91% della propria capacità massima. Questi equivalgono a 176,727 Twh di energia, ovvero il 25% del consumo annuo italiano. L’Italia, quindi, supera lievemente la media dei Paesi Europei, che registra un riempimento delle riserve dell’89,1% per un potenziale consumo di 996,671 Twh. Snam rende noto che ogni giorno arrivano al nostro Paese circa 200 milioni di metri cubi di gas, di cui 50 vengono destinati al riempimento delle riserve. Al momento la società prevede un consumo di 70 miliardi di metri cubi nel corso dell’anno prossimo. La società rende anche noto che i flussi dalla Russia si sono ridotti moltissimo. La Russia, infatti, è ormai l’ultimo fornitore del nostro Paese, con 1,5 milioni di metri cubi giornalieri, a fronte dei 70 provenienti dall’Algeria.
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