Il carabiniere che ha salvato il neonato abbandonato in un sacchetto: «I miei figli lo vorrebbero a casa con noi»
«Sono ancora molto emozionato, salvarlo è stato come vedere nascere un figlio: è bellissimo ed è forte, spero da grande faccia il carabiniere». Sono le parole del vicebrigadiere dei carabinieri Alberto Marino che, insieme al collega Leonardo Tumbarello, è stato tra i primi a soccorrere il neonato abbandonato in un sacchetto sul bordo di una strada nelle campagne di Paceco, in provincia di Trapani, dopo l’allarme lanciato dalla coppia proprietaria del terreno. Al neonato è stato dato il nome di Francesco Alberto. Francesco come il santo patrono celebrato il giorno in cui è stato ritrovato, e Alberto, come il vicebrigadiere 36enne e con tre figli che lo ha preso in braccio per primo. In un’intervista al Corriere della Sera il carabiniere Marino ha raccontato come si sono svolte le operazioni di salvataggio del bambino. E nel corso dell’intervista ha spiegato che dopo averlo soccorso, «il piccolo era in ambulanza e lo abbiamo scortato in ospedale. Era stato avvolto dagli infermieri in una termocoperta e credo avesse i segni di piccole ustioni per l’esposizione al sole».
«Da quanto i medici hanno appurato è stato lasciato subito dopo la nascita ed è rimasto nella busta di plastica otto-nove ore – ha aggiunto il vicebrigadiere -. Per fortuna il sacchetto in cui l’avevano messo era aperto e ha potuto respirare». E il vicebrigadiere ha poi aggiunto: «Quando sono tornato a cena ho raccontato tutto ai miei tre figli: mi hanno chiesto quando lo portiamo a casa con noi, lo vorrebbero con noi». Certo, Alberto Marino ammette che non gli dispiacerebbe avere un quarto figlio, al di là «di qualche problema organizzativo visto che mia moglie lavora e dovrei chiedere aiuto a mia madre o ai miei suoceri. Ma mi farebbe piacere. Vediamo cosa decideranno per lui. Ho promesso ai bambini che appena sarà possibile li porterò in ospedale a trovarlo».
Le condizioni di salute del bambino
Il piccolo Francesco Alberto è attualmente ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Sant’Antonio Abate. Secondo quanto comunicato dai medici, «è in buone condizioni generali». E la dottoressa Simona La Placa, direttrice del reparto di Neonatologia dell’ospedale di Trapani, ha aggiunto: «Mangia al biberon, pesa 3 chili, sembra nato a termine di gravidanza e non ha apparenti complicanze». E la dottoressa La Placa ha voluto lanciare un messaggio a tutte le donne: «È possibile partorire in assoluto anonimato in ospedale senza nessun rischio, assecondando il diritto della donna di non riconoscere il figlio, e al tempo stesso di garantire la sicurezza del parto e del nascituro». I militari dell’Arma, nel frattempo, hanno aperto una inchiesta per abbandono di minore e proseguono le indagini per risalire all’identità della madre.
Leggi anche:
- Il neonato abbandonato in campagna nel Trapanese e ritrovato in un sacchetto: «Forse la madre ha partorito in casa»
- Positiva scappa dall’ospedale a Palermo con il marito dopo il parto: «Si dicevano No vax». Il neonato abbandonato in culla
- Cosa sappiamo del bambino che ha ingerito hashish in casa a Longarone