Dietrofront dalla Francia, lo staff della ministra Boone prova a riparare: «Frasi semplificate: non vogliamo dare lezioni»
«La presentazione in questa intervista della relazione che intendiamo avere con l’Italia semplifica eccessivamente il pensiero della ministra. Come ha detto, la Francia rispetta ovviamente la scelta democratica degli italiani. Non vogliamo dare lezioni a nessuno». Così lo staff della ministra francese per gli Affari europei Laurence Boone ha cercato di giustificare le parole rilasciate questa mattina a Repubblica. Nell’intervista, Boone ha detto che la Francia avrebbe «vigilato» sull’Italia, così come fatto dall’Ue «in Polonia e in Ungheria». Parole che Giorgia Meloni ha definito «un’inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano», al punto da spingere lo staff di Boone a correre ai ripari. «La ministra, che è vicina all’Italia, vuole portare avanti il lavoro di cooperazione e desidera dialogare con il futuro esecutivo il prima possibile», riferiscono fonti del gabinetto della ministra francese. «L’impegno a favore dell’Ucraina è anche una lotta per i valori dell’Europa, che ci definiscono – fanno sapere le stesse fonti -. E il ministro accoglie con favore l’impegno a proseguire su questa strada. Giorgia Meloni ha espresso chiaramente il suo sostegno all’Ucraina e a ciò che l’Europa sta facendo. Ciò che intendeva il ministro – precisa lo staff – è che i diritti fanno parte di questi valori comuni e che si tratta di un requisito collettivo a livello dell’Ue, e di un requisito per ognuno degli Stati membri. Questo vale sia per l’Italia che per la Francia».
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