Blitz a Mosca contro la ong Memorial: uffici sotto sequestro dopo la vittoria del Nobel per la pace
A poche ore dall’assegnazione del premio Nobel per la pace al difensore dei diritti umani bielorusso Ales Bialiatski, all’Organizzazione ucraina per i diritti umani Center for Civil Liberties e a Memorial, la più antica organizzazione di difesa e lotta per i diritti umani della Russia, proprio quest’ultima ong è stata subito colpita dalla magistratura russa, che ha dato ordine di sequestrare gli uffici nel centro della capitale russa. Oleg Orlov, biologo e presidente del Consiglio del Centro per i diritti umani di Memorial, nel corso di una conferenza stampa a Mosca, ha citato il dissidente sovietico Andrei D. Sakharov: «Pace, progresso e diritti umani sono tre obiettivi indissolubilmente legati: l’invasione russa dell’Ucraina mostra che quando i diritti umani vengono soppressi in un paese, come accade in Russia, quel paese diventa una minaccia alla pace». Ma non è la prima volta che la Russia tenta di minare l’attività dell’organizzazione. Già nel dicembre 2021, l’Ong fondata nel 1989 dal Nobel per la pace Andrej Dmitrievič Sacharov e da altri dissidenti sovietici per documentare l’orrore dei Gulag è entrata nel mirino della magistratura, ed è stata stata sciolta su ordine della Corte Suprema russa, con l’accusa di aver agito come «agente straniero» e di aver creato «una falsa immagine dell’Urss».
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