Per la prima volta, l’Onu monitorerà la repressione degli oppositori in Russia
Per la prima volta, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha deciso di monitorare la repressione degli oppositori in Russia e la situazione dei diritti nel Paese. La risoluzione in tal senso è stata adottata dai 47 Stati membri del Consiglio, a seguito di una proposta proveniente da tutti i Paesi membri dell’Unione Europea (con l’eccezione dell’Ungheria). 24 Paesi si sono astenuti, 17 hanno votato a favore e 6 contro. Tra questi, è significativa la presenza della Cina. Il Dragone, infatti, aveva preso le distanze da Mosca dopo il referendum nei territori occupati in Ucraina da cui era derivato il via libera all’adesione alla Russia. «La posizione della Cina sulla questione Ucraina è sempre stata chiara. Abbiamo sempre sostenuto che l’integrità sovrana e territoriale di tutti i Paesi dovrebbe essere rispettata», aveva dichiarato il portavoce del ministro degli Esteri cinese, Wang Wenbin.
Leggi anche:
- Consiglio Onu, la mozione contro le annessioni di Mosca bloccata dal veto della Russia. La Cina si astiene
- Sabotaggio sul Nord Stream, la denuncia di Danimarca e Svezia all’Onu: «Falla provocata da centinaia di chili di esplosivo»
- Ucraina, la Cina all’Onu prende le distanze da Mosca: «Sovranità e integrità territoriale di ogni Paese devono essere rispettate»
- I filorussi esultano per la vittoria ai referendum farsa in Donbass: «Il 93% vuole l’annessione alla Russia». L’Onu: «Illegali»
- Lavrov si lamenta all’Onu: «Russia mai così discriminata. Ue soggiogata dalla dittatura Usa: vogliono distruggerci»