La nuova minaccia di Lavrov: «Nucleare? Non possiamo ignorare le azioni sconsiderate di Kiev»
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov si rivolge all’Occidente, in un messaggio che oscilla tra vittimismo e sottili minacce. Se da un lato, infatti, ha accusato i «Paesi dell’Occidente» di star provando a «isolare la Russia», dall’altro è tornato a «mettere in guardia gli Stati Uniti e gli altri sponsor del regime di Kiev da qualsiasi ulteriore coinvolgimento nella situazione come parti del conflitto». Queste le parole pronunciate in collegamento video a una riunione del partito putiniano Russia Unita, riportate dalla Tass. Lavrov ha inoltre dirottato su Kiev le responsabilità di un eventuale ricorso al nucleare, più volte paventate nei giorni passati: «Quando parliamo di sicurezza ambientale, ovviamente, non possiamo mettere a tacere l’intensificarsi delle discussioni sul possibile uso di armi nucleari, soprattutto a questo proposito (non possiamo) ignorare le azioni sconsiderate del regime di Kiev, che mirano a creare rischi di utilizzo di vari tipi di armi di distruzione di massa», ha affermato il ministro. Che non ha mancato di esprimersi anche sul futuro delle relazioni internazionali di Mosca: nonostante il sopracitato «isolamento» dei Paesi occidentali, che a suo dire vorrebbero spingere la Russia «fuori dalla regione Asia-Pacifico», Lavrov afferma che «la stragrande maggioranza degli Stati della regione è determinata a continuare una cooperazione costruttiva e diversificata con Mosca». Tracciando infine una panoramica di lungo termine: «Oggi il centro della politica e dell’economia mondiali si sta spostando irreversibilmente dall’Euro-Atlantico all’Eurasia e alla regione Asia-Pacifico. Quindi va da sé che lo sviluppo delle relazioni con i Paesi di questa regione in una varietà di formati è tra le nostre priorità costanti in politica estera».
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