La 15enne vittima di revenge porn nell’indagine sulle baby gang di Roma: «Le mie foto nuda sui telefonini di tutta la scuola, mi hanno picchiato»
Aveva 13 anni quando è successo tutto. La ragazza ricattata e messa alla gogna per le foto in topless racconta oggi all’edizione romana di Repubblica cosa ha dovuto subire. Il suo nome è comparso nell’indagine sulle baby gang di Roma. «È successo tutto a febbraio del 2019. Avevo solo 13 anni, ero piccola, ingenua. Andavo a scuola in centro, ho dovuto cambiare istituto. Le mie foto e quel video in cui mi si vede il seno circolano ancora sui profili falsi di Instagram. Scrivono: “Se metti like ti faccio un rapporto orale gratis”. Sono passati più di tre anni e ancora mi insultano tutti. Mi scrivono “Vai sulla Salaria” e roba del genere. L’inverno scorso tre ragazze di Roma sud mi hanno picchiata all’Eur perché hanno visto le mie foto sui cellulari dei loro fidanzati». La ragazza, che nel frattempo ha compiuto sedici anni, lo aveva mandato al suo fidanzato dell’epoca: «Mi pento amaramente di quello che ho fatto. Lui e il suo migliore amico l’hanno mandato in giro, non perché ci eravamo lasciati, visto che ancora ci parlavamo, ma più che altro credo per vantarsi con gli amici. Li per lì, il mio ex mi ha detto che il suo migliore amico gli aveva preso il telefono e le aveva condivise. Io gli ho creduto perché ero ingenua». La ragazza ha vissuto un periodo di depressione per l’accaduto. È stata bocciata per tre volte. Oggi, dice, è complicato convivere con tutta la storia: «Non riesco più a fidarmi di nessuno. Ho solo un’amica che considero fidata e non so neanche fino a che punto. Le ultime relazioni sentimentali che ho avuto le ho rovinate io, perché sono diventata fredda, algida, non mi fido più».
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