Benevento, intercettato drone che stava portando droga e cellulari a un detenuto. Il sospetto di un business hi-tech
Con un drone tentavano di portare all’interno del carcere di Benevento telefoni, droga e schede sim. Il carico era destinato a un detenuto napoletano, ma è finito nelle mani della polizia penitenziaria che è riuscita a intercettare il piccolo apparecchio comandato a distanza. Questa volta il materiale è stato sequestrato prima che potesse raggiungere il destinatario, ma come ha sottolineato Giovanni Iuliano, dell’Associazione polizia penitenziaria Campania-Sud, gli agenti hanno bisogno di «una dovuta e aggiornata formazione e strumentazione a tali tipologie di reato». Il drone aveva con sé 6 smartphone, 2 microtelefonini, 5 panetti di hashish, 8 caricabatterie, 10 schede sim e diversi auricolari. «Oggi più che mai urgono scelte coraggiose, investimenti che mettano in sicurezza gli istituti penitenziari», ha concluso Iuliano. Sempre nella provincia di Benevento, un episodio simile si è registrato lo scorso novembre nell‘Istituto per minorenni di Airola. In quel caso, però, la polizia non era riuscita a intercettare il drone. Gli agenti si sono accorti solo in un secondo momento che uno dei ragazzi stava telefonando di nascosto con un microcellulare. Ora il timore è che dietro questi casi singoli ci sia una più strutturata organizzazione criminale che mette a disposizione il proprio materiale tecnologico per favorire la comunicazione tra chi è in carcere e chi fuori attende istruzioni.
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