Mattarella: «Non si può rischiare la vita per il lavoro: è inaccettabile per un paese moderno»
Quello delle morti sul lavoro è un fenomeno inaccettabile per un Paese moderno, dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio all’Anmil onlus in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro: «Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita», scrive il capo dello Stato che ricorda come «i numeri delle vittime degli incidenti sul lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti normativi con i quali si è cercato, nel tempo, di prevenirli, sono allarmanti, drammatici». Solo nei primi 8 mesi del 2022, le vittime sul posto di lavoro sono state 677, con una media di quasi tre morti al giorno. Un dato preoccupante, seppur in calo rispetto a quanto avvenuto l’anno precedente. Quei numeri, ricorda Mattarella: «Raccontano storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, di persone gravemente ferite, di uomini e donne che invocano giustizia. Persone che si appellano alle istituzioni, ai datori di lavoro, alla coscienza di chiunque sia nelle condizioni di rendere i luoghi di lavoro posti sicuri, in cui sia rispettata la dignità della persona. Lo sviluppo di nuove tecnologie – avverte Mattarella – ha mutato radicalmente la natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro. Purtroppo, questa fase non è stata accompagnata da una crescita proporzionata delle iniziative verso la prevenzione»
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