No! Le fiamme dei fornelli arancioni non sono una «truffa dello Stato» che “diluisce” il gas
Circola un confronto fotografico con due immagini dove viene mostrato lo stesso piano cottura: in quella superiore la fiamma generata dai fornelli è azzurra, mentre in quella inferiore ha delle sfumature che tendono all’arancione. Chi condivide il confronto sostiene che la differenza sia il sintomo di una «truffa dello Stato», che “diluirebbe” il gas per risparmiarne. Il post fa leva sull’apprensione creatasi nelle ultime settimane sui possibili razionamenti dell’idrocarburo se nel corso del prossimo inverno la Russia dovesse interrompere del tutto l’invio delle proprie forniture.
Per chi ha fretta
- Se le fiamme sono gialle anziché blu, non significa che è in corso una truffa. Semplicemente il combustibile (il gas) e il comburente (l’ossigeno) non sono stati miscelati bene.
- Ciò è dovuto sia alla forma, alla qualità e allo stato di manutenzione degli uguelli, ma anche alle possibili impurità presenti nei fornelli.
Analisi
Di seguito si può vedere uno screenshot di un post che condivide il confronto fotografico. Nella descrizione si legge:
ATTENZIONE AL COLORE: se la fiamma è azzurra il gas è ok e la temperatura si aggira tra i 1500 e 1700 gradi. Se la fiamma è gialla/arancione/rossa significa che nel gas c’è ossigeno e la temperatura è minore, 900-1200 gradi. Ciò comporta maggior consumo di gas e conseguente aumento dei costi. Più di qualcuno ha segnalato queste truffe di Stato.
Il gas “diluito”: una leggenda con un fondo di verità
Quella del gas mischiato con l’aria è una leggenda metropolitana piuttosto diffusa. Come spiega l’azienda del settore Sgr Luce e Gad, la convinzione deriva da una pratica comune in passato, quando il gas più diffuso nelle case degli italiani era il propano, che si ottiene dalla raffinazione del petrolio. Al giorno d’oggi, il propano liquido (Gpl) per uso domestico viene impiegato solamente nei casi in cui la capillare rete di distribuzione del gas naturale non riesca a raggiungere il luogo prescelto. In quei casi vengono utilizzate delle bombole di dimensioni variabili. Alcune volte hanno una capacità di migliaia di litri, motivo per il quale vengono interrate.
In passato, quindi, alle utenze della rete che non riuscivano a ricevere abbastanza propano, veniva inviato un mix di propano e aria, chiamato appunto «aria propanata». Questa pratica, però, è in disuso e il gas che arriva nelle case degli italiani ha la stessa composizione di quello immesso nella rete. Questo, tuttavia, non vuol dire che l’aria non giochi un ruolo nel fenomeno mostrato nel post su Facebook.
Perché le fiamme hanno colori variabili?
La reazione di combustione, infatti, necessita di tre elementi: il carburante, il comburente, e l’innesco. In questo caso, il carburante è il gas naturale trasportato dalla rete, l’innesco è la scintilla, mentre il comburente è l’ossigeno contenuto nell’aria, senza il quale il gas non può bruciare. Lo stesso principio è evidente quando si copre una candela con un bicchiere: una volta terminato l’ossigeno al suo interno, la fiamma si spegne.
Per facilitare la combustione, quindi, nelle cucine di casa il gas viene miscelato con l’aria dagli ugelli dei fornelli. Tuttavia, non è questo a rendere la fiamma gialla – che di solito normalmente è azzurra – bensì le impurità potenzialmente presenti negli ugelli non puliti. Un altro fattore che può influenzare il colore della fiamma è la bontà della miscela. Se aria e gas sono bel mescolati tra loro, la fiamma tende all’azzurro, meno lo sono – che può dipendere dallo stato di manutenzione degli ugelli – e più la fiamma tenderà al giallo e all’arancione. Di nuovo, qui torna utile pensare al fuoco, in questo caso di un camino: le fiamme sono gialle perché il combustibile (la legna) e il comburente (l’ossigeno) non sono miscelati tra di loro in partenza.
Conclusioni
Alcuni utenti su Facebook sostengono che la fiamma prodotta dai fornelli assuma una colorazione gialla poiché il gas verrebbe diluito alla fonte per risparmiarne. Tuttavia, sebbene il gas venga veramente miscelato con l’aria per favorire la combustione, questa pratica avviene già nella cucina, poco prima che il gas venga bruciato, ma non si tratta di una truffa.
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