Accordo dei 27 Paesi Ue contro il caro-energia, verso un piano congiunto su acquisti e limiti ai prezzi
«La riunione di oggi ha contribuito a colmare le distanze tra gli Stati membri e ci stiamo muovendo verso una soluzione comune per abbassare i prezzi del gas. È stato raggiunto un accordo generale tra gli Stati Ue per procedere con gli acquisti comuni, di esercitare la solidarietà, ridurre i consumi, rendere più resiliente il sistema di formazione del prezzo dell’elettricità rispetto a quello del gas e agire per limitare i picchi dei prezzi». Sono le parole del ministro dell’Energia ceco, Jozef Sikela, al termine del Consiglio informale Energia a Praga. Tutti i 27 ministri dell’Energia dei Paesi dell’Unione Europea hanno infatti sottoscritto un documento per richiedere alla Commissione europea, in modo unitario, una riforma del mercato del gas, esaminando la proposta di introduzione del cosiddetto price cap, ossia il tetto massimo al prezzo del gas all’ingrosso. Nel documento viene scritto chiaramente che esiste «una divergenza di vedute tra i Paesi firmatari», dato che alcuni Paesi ritengono che il price cap «sia possibile ed economicamente efficiente», mentre altri ritengono che «possa portare a razionamenti, arbitraggi o sovvenzioni». Nel documento viene specificato che «Italia, Germania, Polonia, Grecia, Paesi Bassi, Belgio e altri Stati membri hanno tenuto discussioni aperte e costruttive per affrontare la questione dei prezzi elevati del gas». Malgrado ciò, si legge nella lettera dei 27 ministri, «ci siamo incontrati nello spirito del compromesso e nella convinzione condivisa che abbiamo bisogno di un terreno comune per aprire la strada a una forte risposta europea comune alla crisi, senza tentennamenti», a margine del Consiglio informale in corso a Praga. I punti presenti nel documento dei 27 Paesi sono sei:
- creazione di una piattaforma di acquisto comune del gas;
- nuove traiettorie coordinate di riempimento degli stock (anche mediante la piattaforma, ndr);
- coordinamento e intensificazione dei rapporti diplomatici energetica con tutti i partner affidabili (in particolare con la Norvegia, Algeria e altri Paesi, ndr);
- sviluppo di un nuovo benchmark per il Gnl (il gas naturale liquefatto, ndr) per ridurre l’impatto dell’indice Ttf di Amsterdam sui contratti del gas (ossia la Borsa europea di riferimento del mercato del gas europeo, come richiesto dal ministro Cingolani, ndr);
- intensificazione degli sforzi per ridurre il consumo di energia;
- promuovere e accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, in particolare rimuovendo immediatamente le barriere normative.
Nella seconda parte del documento, in cui vengono affrontati i problemi legati all’andamento dei prezzi del gas ancorati al mercato Ttf di Amsterdam, i 27 ministri dell’Energia richiedono alla Commissione Europea di «esplorare e proporre possibili soluzioni» principalmente in due direzioni. O «modificando i riferimenti all’indice Ttf nei relativi contratti attraverso un regolamento dell’Unione europea». O, in alternativa, «nell’applicare un tetto o un corridoio di prezzo al mercato all’ingrosso e creare un meccanismo separato per abbinare domanda e offerta qualora venisse raggiunto il limite di prezzo». In conferenza stampa, la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson, ha dichiarato che al momento la Commissione europea «ritiene che negoziare il prezzo con i fornitori» sia un’opzione «migliore». Tuttavia, se questo non dovesse essere possibile, la Commissione valuterà «un meccanismo per limitare i prezzi» in ogni caso. La commissaria Simson ha inoltre confermato che la Commissione europea presenterà il pacchetto martedì 18 ottobre.
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