L’esercitazione nucleare Nato e le nuove armi all’Ucraina: «I lanciamissili MLRS porteranno alla Guerra Mondiale»
Un’esercitazione militare che porterà 50 aerei Nato nei cieli d’Europa per «deterrenza nucleare». L’addestramento in Ue di 15 mila soldati ucraini. E la consegna di nuove armi a Kiev. Quelle tedesche e quelle statunitensi. Mentre la Russia avverte che l’arrivo di lanciamissili multipli (MLRS) dotati di munizioni a lungo raggio «è la strada più veloce per una escalation del conflitto verso l’irreversibile conseguenza di una guerra mondiale». Il bombardamento della capitale dell’Ucraina ha cambiato la guerra di Mosca, ma anche l’atteggiamento dell’Occidente. E se Joe Biden evita (per ora) la possibilità di un incontro con Vladimir Putin, la possibilità di un inasprimento del conflitto diventa sempre più reale. E il segretario dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg va all’attacco: «Putin sta fallendo».
L’operazione Steadfast Noon
L’operazione Steadfast Noon è in rampa di lancio per lunedì 17 ottobre. Cinquanta aerei militari della Nato si alzeranno in volo nei cieli d’Europa. Per «deterrenza nucleare». Sorvoleranno un’area ancora top secret. Ma che dovrebbe trovarsi a più di mille chilometri dalla Russia. Nessun pericolo di incidente, è il segnale che manda l’Alleanza. L’operazione coinvolgerà 14 paesi tra cui l’Italia. Stoltenberg ha spiegato che si tratta di un’operazione di routine che viene effettuata ogni anno. Ma aggiunge che cancellarla nell’occasione avrebbe mandato un segnale sbagliato. «Le velate minacce nucleari del presidente Putin sono pericolose e irresponsabili. La Russia sa che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta», ha detto ieri confermando l’attività di monitoraggio della Nato delle forze nucleari russe. «Non abbiamo visto alcun cambiamento nella postura della Russia ma rimaniamo vigili», è la conclusione attuale.
Oggi intanto i ministri della Difesa della Nato si riuniranno per discutere delle nuove armi da inviare a Kiev. Si parla di uno scudo aereo per i bombardamenti ma anche degli Atacms, Army Tactical Missile System, progettati per colpire fino a 300 km di distanza, che hanno quattro volte la gittata degli Himars. Ma anche del lanciarazzi multiplo MLRS (Multiple Launch Rocket System) con munizioni a lungo raggio. In dotazione a Regno Unito, Germania e Italia. I ministri affronteranno anche l’aumento delle scorte di munizioni (mentre la Russia le sta esaurendo). L’Alleanza farà ricorso al «processo di pianificazione della difesa per fornire all’industria la domanda a lungo termine di cui ha bisogno per aumentare la produzione». Aumenterà inoltre la protezione delle infrastrutture critiche, «in seguito al sabotaggio di Nord Stream. Abbiamo raddoppiato la nostra presenza nel Baltico e nel Mare del Nord a oltre trenta navi, supportate da velivoli da pattugliamento marittimo e capacità sottomarine», ha annunciato Stoltenberg.
L’addestramento Ue
Intanto l’Unione Europea procederà con l’addestramento di 15mila soldati ucraini, come annunciato nei mesi scorsi da Josep Borrell. L’agenzia di stampa Ansa spiega che la svolta, s’inserisce nel quadro del sostegno all’Ucraina deciso dall’asse Bruxelles-Washington. L’accordo prevede che la mente dell’operazione Ue resti incardinata a Bruxelles. Mentre il grosso del suo braccio operativo si svolgerà in Polonia. Un secondo Stato membro parteciperà, benché in misura minore (si sussurra il nome della Germania, ma su questo non c’è ancora nulla di certo). Circa 12mila soldati riceveranno un addestramento generale mentre ad altri 3mila sarà riservato un corso specializzato, come quello chimico-sanitario. La missione – spiega una fonte Ue all’agenzia – andrà avanti fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
La minaccia di Medvedev
Intanto l’ex premier russo Dmitry Medvedev dice che la fornitura a Kiev di lanciamissili multipli (MLRS) dotati di munizioni a lungo raggio «è la strada più veloce per una escalation del conflitto in Ucraina verso l’irreversibile conseguenza di una guerra mondiale». Su Telegram il vice capo del Consiglio di sicurezza russo parla proprio mentre l’Ucraina torna a chiedere agli Usa munizioni a lungo raggio. Medvedev ha anche affermato che il segretario generale della Nato Stoltenberg ha di fatto ammesso la partecipazione dell’Alleanza Atlantica al conflitto. «Il commento del segretario generale della Nato che una vittoria della Russia in Ucraina significherebbe una sconfitta dell’Alleanza Atlantica è una conferma diretta che il blocco partecipa alla guerra contro il nostro paese. Come si dice, una grande mente. Ma viene da un cuore puro – ha rimarcato ironicamente – un onesto tizio norvegese ha finalmente fatto una confessione».
Quali armi manderanno gli Usa
La paura di Washington è esattamente questa. Ovvero che in risposta ad un attacco sul suo territorio, che i razzi Atacms renderebbero possibile, il leader del Cremlino risponda con un’ulteriore escalation. Ovvero con l’uso di armi nucleari. Per questo negli Stati Uniti c’è dibattito su quali armi invieranno a Kiev. Tanto che il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha detto che non è stata ancora presa nessuna decisione. L’agenzia di stampa Reuters ha scritto che gli Usa potrebbero inviare i Nasams (National Advanced Surface to Air Missile Systems). Ovvero sistemi di difesa terra-aria in grado di intercettare i missili cruise russi che stanno piovendo da giorni sulle città dell’Ucraina.
Anche questi Zelensky li ha chiesti. Nel pacchetto di armi che il presidente americano aveva annunciato lo scorso agosto ne erano inclusi otto. Tuttavia, non sarebbero ancora stati consegnati all’Ucraina. Stando ad un briefing del dipartimento di Stato dello scorso settembre, due sistemi Nasams sarebbero dovuti arrivare nei prossimi due mesi e altri sei in un futuro non meglio preciso. Ma con l’accelerazione degli ultimi giorni e l’intensificarsi degli attacchi di Mosca contro i civili è probabile che Casa Bianca e Pentagono vogliano accorciare i tempi.
Lo scudo antimissile per l’Ucraina
Il Corriere della Sera sostiene che Kiev dovrebbe ricevere «a giorni» alcune batterie di Nasams. Mentre sei lanciatori Iris sono stati già consegnati dai tedeschi. Il deutato Ruslan Stefanchuk ha inviato una lista dei «desideri» al Congresso americano. Oltre ai già citati Nasams (co-prodotti con i norvegesi), ci sono i cannoncini a tiro rapido Phalanx, radar di scoperta delle artiglierie, mortai ma anche caccia F15 e F16, droni Gray Eagle. Gli ucraini chiedono anche una no-fly zone. Intanto il New York Times spiega che nel bombardamento di Kiev la Russia ha usato missili «obsoleti, non telecomandati e imprecisi», tra cui anche alcuni “avanzi” dell’era sovietica. Alcuni analisti sostengono che questo dipenda dal fatto che Mosca sta esaurendo le sue armi più sofisticate.
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