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Assalto a Capitol Hill, Trump convocato a testimoniare. La reazione contro la commissione: «Siete un fiasco»

13 Ottobre 2022 - 23:52 Redazione
«Perché non mi avete chiesto di testimoniare mesi fa? State solo dividendo il Paese», ha continuato l'ex presidente Usa scagliandosi contro il comitato


La commissione parlamentare che indaga sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 ha votato all’unanimità per obbligare l’ex presidente Donald Trump a testimoniare. «Non c’è dubbio che Trump sia stato a capo dello sforzo per rovesciare la democrazia americana che ha direttamente portato alle violenze del 6 gennaio», ha dichiarato il presidente del comitato, Bennie Thompson. «E’ la persona al centro della storia di quanto è avvenuto il 6 gennaio. Vogliamo sentirlo». La reazione dell’ex presidente degli Stati Uniti non si è fatta attendere. «Perché non mi ha chiesto di testimoniare mesi fa?», ha detto riferendosi alla commissione parlamentare. «Perché hanno aspettato fino alla fine, i momenti finali del loro ultimo incontro? Questo comitato è solo un fiasco che è servito soltanto a dividere il nostro Paese». All’inizio di settembre il Tycoon aveva parlato di una sua possibile nuova corsa alla Casa Bianca riferendosi ancora una volta ai fatti di Capitol Hill: «Se deciderò di ricandidarmi e se vincerò, guarderò con molto, molto favore alla grazia completa», ha detto parlando dei suoi sostenitori che hanno fatto irruzione in Campidoglio. Anche in quel caso Trump si è rifiutato di condannare i fatti del 6 gennaio rivelando di aver offerto loro anche supporto economico. «Sto aiutando economicamente persone fantastiche che erano nel mio ufficio anche un paio di giorni fa. È una disgrazia ciò che queste persone hanno dovuto supportare», ha continuato. Nella stessa giornata della convocazione a testimoniare, l’ex presidente ha ricevuto un’altra brutta notizia: nell’ambito dell’inchiesta sulle carte sequestrate dall’Fbi nella sua residenza di Mar-a-Lago, la Corte Suprema ha respinto una sua richiesta d’urgenza per ribaltare la decisione della corte d’appello e consentire ad uno special master, un esperto legale terzo, di esaminare i 100 documenti top secret.

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