Giuliano Castellino rimane in sorveglianza speciale, respinto il ricorso. La Cassazione: «Rifiuta norme della convivenza civile»
Giuliano Castellino, l’ex leader di Forza Nuova che nell’ottobre 2021 guidò l’assalto alla Cgil, rimane in regime di sorveglianza speciale. A confermarlo è stato il verdetto della Cassazione, per cui «sussistono tutti i requisiti per l’adozione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, per tre anni con obbligo di soggiorno nella Capitale». In particolare, la Cassazione ha ritenuto attuale «la pericolosità sociale di Castellino», riconoscendo – inoltre – nei suoi comportamenti «una persistente condizione di rifiuto delle norme di convivenza civile». Con questa decisione, la Corte ha respinto il ricorso della difesa del leader di FN, contro il decreto emesso dalla Corte di Appello di Roma del 17 giugno 2021, con il quale i giudici confermavano l’applicazione della sorveglianza speciale: lo stesso decreto che avrebbe dovuto tenere il leader di Forza Nuova lontano dalla manifestazione no vax dello scorso autunno e che, invece, non riuscì ad impedirgli di partecipare. Per la Cassazione, gli argomenti della difesa «non colgono nel segno», laddove sostengono che i giudici avrebbero «confuso il concetto di pericolosità sociale con quello della proclività a delinquere». A un anno dall’assalto alla sede della Cgil a Roma, l’ex leader di Forza Nuova non si era pentito dell’irruzione alla sede del sindacato, anzi aveva rivendicato l’assalto avvenuto il 9 ottobre 2021.
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