No! Gli ebrei in questo video non sono stati discriminati in Ucraina per la loro religione
Una fila di uomini ebrei vestiti di nero, con indosso la kippah, aspetta davanti le porte scorrevoli di un negozio. Quando cercano di entrare gli viene impedito, mentre a delle ragazze che arrivano poco dopo viene subito dato il via libera. Questo è quello che si vede in un video che circola su Facebook che alcuni utenti stanno condividendo per sostenere che l’Ucraina sia uno stato nazista. Una tesi messa in circolo dalla propaganda russa per giustificare l’invasione dell’Ucraina, ma che risulta infondata. Il fatto mostrato nel video ha suscitato le proteste della comunità ebraica che aveva denunciato il tutto sul proprio canale Telegram ufficiale, condividendo il video dell’accaduto. Questo si è poi diffuso sui social network alimentando la propaganda russa. L’evento è realmente avvenuto, ma non si è trattato di un caso di discriminazione. L’ingresso degli uomini in fila era stato solo posticipato per questioni logistiche, e non vietato.
Per chi ha fretta:
- Il video è reale e non modificato;
- Il negozio si trova in una stazione di servizio non lontano da Leopoli, importante città ucraina vicino al confine polacco.
- Numerosi autobus che portavano pellegrini ebrei al sito di Babyny Yar, vicino a Kiev, si sono fermati alla stazione di servizio causando code per usare il bagno.
- La compagnia che gestisce il punto vendita ha dichiarato che prenderà provvedimenti contro la maleducazione del dipendente che ha chiuso la porta in faccia agli uomini in fila senza dare spiegazioni.
Analisi
Di seguito si può vedere uno screenshot di uno dei post su Facebook che condivide il video. Nella descrizione si legge:
«SUPERMERCATO UCRAINO VIETA L’INGRESSO AGLI EBREI. Succede in Ucraina, il paese in cui “il neonazismo è un’invenzione della propaganda del Cremlino” e che vorrebbe quanto prima entrare nell’Unione Europea. Video diffuso dal giornale online ebraico Belaaz News. La denuncia del direttore generale del Comitato ebraico ucraino Eduard Dolinsky: “il nostro governo incoraggia i gruppi nazionalisti e la glorificazione dei collaboratori nazisti, assassini di massa, e assassini di ebrei.” Dolinsky denuncia l’intitolazione di una via a un massacratore di ebrei dell’UPA (Esercito insurrezionale ucraino), l’ala militare dell’OUN di Stepan Bandera»
Le denuncia della comunità ebraica ucraina
Nella descrizione viene incluso il link a un tweet della testata statunitense di notizie sul mondo ebraico Belaaz News, che ha ripreso la notizia. A diffondere il video era stato in precedenza il canale Telegram della Comunità Ebraica Unità dell’Ucraina (in ucraino: Об’єднаній єврейській общині України), che lo a riportato assieme a questo testo:
«A OKKO [una compagnia di idrocarburi ucraina], ai chassidim [coloro che seguono una particolare dottrina ortodossa dell’ebraismo] viene rifiutato il servizio sulla base della nazionalità e della religione. La Comunità Ebraica Unita dell’Ucraina è stata informata di ciò nel fondo intitolato Rabbi Nachman. L’incidente è avvenuto presso la stazione di servizio “OKKO” vicino alla città di Yavoriv, nella regione di Leopoli, il 29 settembre, nel Giorno della Memoria delle vittime di Babyny Yar. Questa è una violazione dell’uguaglianza dei cittadini a seconda della loro appartenenza razziale, nazionale, regionale, convinzioni religiose, disabilità e altre caratteristiche. Articolo 161 del codice penale dell’Ucraina. Inoltre, queste azioni sono una manifestazione di antisemitismo secondo la legge “Sulla prevenzione e contrasto dell’antisemitismo in Ucraina”».
Nel post su Facebook viene anche incluso il link a un intervento del direttore generale del Comitato Ebraico Ucraino Eduard Dolinskyi. Questo, tuttavia, non è correlato con il video in oggetto in questo è di settembre 2022, mentre l’intervento risale a giugno.
Le scuse e la spiegazione della stazione di servizio
Il pellegrinaggio al sito del massacro di Babyny Yar – vicino a Kiev – nel quale, durante la Seconda Guerra Mondiale i nazisti uccisero oltre 150 mila ebrei, è avvenuto nonostante la guerra. Centinaia di ebrei ortodossi hanno varcato i confini dell’Ucraina in treni, autobus, e macchine, dato che lo spazio aereo del Paese invaso è chiuso. Ciò ha fatto sì che moltissime persone viaggiassero in pullman verso la stessa direzione, fermandosi nelle stesse aree di servizio, causando affollamento e code ai bagni. Proprio l’eccessivo numero di persone che si recavano ai servizi è la ragione per cui gli uomini in coda nel video sono stati fatti attendere fuori della stazione di servizio. La situazione è stata spiegata da Okko – la compagnia proprietaria – alla Comunità Ebraica Unità dell’Ucraina, che ha comunicato l’aggiornamento sul proprio canale Telegram. Per scrupolo, è possibile verificare che il video è stato girato presso una stazione di servizio Okko osservando il riflesso della struttura nella vetrina del negozio.
Il testo originale del messaggio è:
«ОККО пояснила ситуацію на АЗС з обслуговуванням хасидів. Компанія “ОККО” звернулася до Об’єднаної єврейської общини України з роз’ясненням інциденту, що стався 29 вересня на АЗС в біля м. Яворів. “На АЗС у Львівській області одночасно прибуло багато автобусів, клієнти стали у хаотичну чергу, щоб потрапити до чоловічої вбиральні — менеджер АЗС після звернення до клієнтів перечекати й заходити до чоловічої вбиральні невеликими групами, на жаль, повела себе не дуже коректно по відношенню до клієнтів й притримувала двері торговельної зали без додаткових роз’яснень.”, — компанія “ОККО”. Також в компанії повідомили, що зі співробітницею АЗС проведена робота, вона отримала догану: “Така поведінка не є допустимою, ми це визнаємо, приносимо вибачення за реакцію співробітниці. Відповідні заходи до співробітника вживаємо. Також неприпустимим є вислів “нехай хасиди їдуть в Умань” від осіб, присутніх на АЗС.” Об’єднана єврейська община України дякує компанії “ОККО” за оперативні роз’яснення та конструктивну позицію. Наголошуємо, що Україна є толерантною державою, де громадяни мають рівні права незалежно від національної приналежності та релігійних переконань».
La traduzione della dichiarazione di OKKO è:
«Numerosi pullman sono arrivati contemporaneamente alla stessa stazione di servizio nella regione di Leopoli. I clienti avevano formato una coda caotica per raggiungere il bagno degli uomini. Il direttore della stazione di servizio, dopo aver invitato i clienti ad aspettare ed entrare nel bagno degli uomini in piccoli gruppi, purtroppo non si è comportato in modo molto corretto nei confronti dei clienti e ha tenuto chiuse le porte del negozio senza ulteriori spiegazioni. Tale comportamento non è accettabile, lo riconosciamo, ci scusiamo per la reazione del dipendente nei confronti del quale stiamo adottando misure adeguate.»
Conclusioni
Un video mostra degli uomini ebrei in fila ai quali viene impedito di entrare nel punto vendita di una stazione di servizio ucraina. Il video è reale, ma la ragione per cui l’ingresso non è stato consentito è il sovraffollamento dei bagni. Non si tratta di un caso di discriminazione antisemita.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.
Leggi anche:
- Genova, arrivano le scuse dell’assessora Rosso e del sindaco Bucci dopo la battuta antisemita: «Mi dispiace aver offeso la comunità ebraica»
- Genova, gelo a un convegno in sinagoga dopo la frase dell’assessora Rosso: «Sapete perché gli ebrei hanno un naso grande?»
- «I campioni dell’Italia sono ebrei», il coro antisemita dei tifosi dell’Inter denunciato dalla società rossonera – Il video
- Milano, insulti antisemiti a Fiano (Pd) dopo la polemica con Rauti: «Un confronto con te solo davanti a un forno acceso»
- La falsa citazione di Liliana Segre ideata dalla propaganda negazionista e filorussa italiana: «Il nazismo ucraino è buono»