L’ammissione del Cremlino: «L’aiuto della Nato a Kiev complica la situazione. Price cap dell’Ue? Pagheranno i cittadini»
La Russia non sarebbe particolarmente preoccupata per gli aiuti che la Nato sta fornendo all’Ucraina. È questa la versione fornita dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sugli effetti degli aiuti internazionali a Volodymyr Zelensky. «Complica la situazione, ma non influenza in alcun modo gli obiettivi della Russia», ha spiegato in un’intervista a Rossiya-1 in cui ha riferito che Mosca «è in grado di continuare l’operazione militare speciale». Ha però riconosciuto il peso dell’Alleanza atlantica: «Apparentemente (la Nato, ndr) sta facendo mobilitare le nostre forze economiche e non solo. E il regime di Kiev è una cosa, ma il potenziale della Nato è un’altra, e questo significa un peso aggiuntivo». Poi ha ribadito: «Tuttavia, il nostro potenziale ci rende capaci di continuare l’operazione».
Il Cremlino: «No al tetto del prezzo del gas in Ue»
Nel corso dell’intervista si è espresso anche sulla proposta di alcuni leader europei di imporre un tetto al prezzo del gas per mitigare gli effetti della crisi energetica in corso. «Molti Paesi – ha dichiarato – stanno già affrontando le conseguenze di decisioni affrettate. E ci sarà un prezzo da pagare per unirsi ai sostenitori di questo tetto, che i cittadini di questi Paesi dovranno pagare». Un avviso che il Cremlino ha già lanciato a più riprese nelle scorse settimane. La decisione, ha dichiarato Peskov pochi giorni fa, «potrebbe destabilizzare il mercato energetico globale». Non solo, a suo avviso si tratta di una scelta indotta dagli Stati Uniti all’Europa per vendergli il proprio gas «tre volte più costoso».
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