Meloni sul rastrellamento del ghetto di Roma: «Disumana deportazione della furia nazifascista: memoria dell’orrore di tutti gli italiani»
«Un orrore che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più»: così la premier in pectore Giorgia Meloni ricorda il rastrellamento del Ghetto di Roma, avvenuto il 16 ottobre 1943. Quella che definisce «una giornata tragica, buia e insanabile», in una nota che ricorda i drammatici episodi di 79 anni fa. La leader di Fratelli d’Italia si è scagliata contro «la furia nazifascista» che diede vita alla «vile e disumana deportazione di ebrei romani: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa». Nel testo della nota si legge ancora: «Più di mille persone furono deportate e di loro solo quindici uomini e una donna fecero ritorno. Nessuno dei bambini». La memoria di quei fatti, a suo dire, serve a «costruire gli anticorpi contro l’indifferenza e l’odio» e «continuare a combattere, in ogni sua forma, l’antisemitismo».
I messaggi di Conte, Letta e Salvini
La tragica data è stata ricordata anche dal leader del Pd Enrico Letta, che su Twitter ha voluto riassumere in un breve messaggio: «Sopravvissero in 16. Il #16ottobre1943 il rastrellamento a Roma al #Ghetto e la deportazione ad #Auschwitz».
October 16, 2022
Più articolato il messaggio che il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha condiviso su Facebook, definendo la ricorrenza «una ferita lacerante per la città e per l’intero Paese, una pagina nera della nostra storia che mai potrà essere cancellata». «Il 16 ottobre del 1943 le truppe nazifasciste rastrellarono e deportarono al campo di concentramento di Auschwitz oltre mille tra uomini, donne e
bambini che abitavano nel Ghetto di Roma», ha esordito. «Questo anniversario non ci sfida a un mero esercizio di ricordo. È semmai monito – prosegue Conte – affinché nelle Istituzioni e nelle nostre piazze e nelle nostre strade non sia mai abbassata la guardia contro un revanscismo culturale che ammicca a vecchie nostalgie». L’ex premier conclude infine con un appello «affinché i valori antifascisti del nostro ordinamento costituzionale non siano mai più minacciati dalla demagogia eversiva. È un impegno che dobbiamo assolvere tutti insieme. Abbiamo il dovere morale, come cittadini e come comunità nazionale, di raccoglierlo, custodirlo e lasciarlo in dote a chi verrà dopo di noi».
Al coro di condanna si è unito anche il leader leghista Matteo Salvini. «Il rastrellamento del ghetto di Roma sarà sempre una pagina buia e incancellabile della nostra storia», ha scritto in una nota. «Oltre al nostro ricordo e alla nostra solidarietà alla Comunità Ebraica, dobbiamo garantire l’impegno affinché certi orrori non si ripetano», prosegue. «L’antisemitismo non dev’essere mai sottovalutato o – peggio – tollerato», è la conclusione finale.
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