Tajani vice premier e 4 ministri a Forza Italia, la trattativa per ricucire il centrodestra: i nomi (quasi) certi sul totoministri
La base su cui costruire un possibile accordo nel centrodestra per la formazione del nuovo governo passerebbe da un punto fermo su Antonio Tajani come vice premier di Giorgia Meloni e la concessione di almeno 5 ministeri per Forza Italia. In attesa che la leader di FdI e Silvio Berlusconi si rivedano per ricucire lo strappo degli ultimi giorni partito dagli appunti del Cav al Senato e finito in avvertimenti e minacce incrociate, secondo il Corriere della Sera la trattativa tra i partiti di centrodestra per il prossimo esecutivo procede, per quanto a fatica, verso una mediazione che dovrebbe accontentare le ambizioni di tutti, o almeno buona parte di queste.
I nomi per Forza Italia
Se sul fronte leghista, la trattativa con FdI sembra aver trovato una quadra, è con Forza Italia che i nodi devono essere ancora formalmente sciolti. Nelle ultime ore sarebbe caduto il veto che dal partito di Meloni veniva agitato contro i senatori forzisti che non avevano votato a sostegno di Ignazio La Russa al Senato. Una minaccia svanita, spiega il Corriere della Sera, con l’apertura della leader di FdI al possibile ingresso al governo di figure come Anna Maria Bernini ed Elisabetta Casellati. Se per la prima ci sarebbe l’ipotesi del ministero dell’Istruzione, per l’ex presidente del Senato le possibilità di ottenere il dicastero della Giustizia appaiono sempre più lontane, nonostante l’insistenza di Berlusconi. In quel ruolo Meloni punterebbe sull’ex magistrato Carlo Nordio. A chiudere il possibile accordo c’è quindi il nome di Tajani, dato agli Esteri e con il ruolo di vice premier.
Le certezze per FdI
Tra le fila di FdI i nomi ormai stabili da giorni nei vari totoministri dei quotidiani dovrebbero trovare collocazioni ormai consolidate. A cominciare dal consigliere più vicino in questa fase a Meloni, Giovanbattista Fazzolari, che dovrebbe diventare sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Fabio Rampelli andrebbe a prendere il posto di Roberto Cingolani alla Transizione ecologica, Raffaele Fitto andrebbe agli Affari europei e Adolfo Urso alla Difesa. Le indiscrezioni degli ultimi giorni indicano poi Guido Crosetto verso il ministero dello Sviluppo economico.
I leghisti al governo
Proprio dal Mise dovrebbe traslocare il leghista Giancarlo Giorgetti, sempre più confermato per l’Economia. Il prefetto di Roma ed ex capo di gabinetto di Salvini, Matteo Piantedosi, andrebbe al Viminale, portando così il leader della Lega alla guida del ministero delle Infrastrutture, oltre che al ruolo di vice premier. Resta in ballo invece la scelta del ministro della Famiglia, su cui circolano i nomi di Isabella Rauti per FdI e Simona Baldassare per la Lega. Al Carroccio andrebbe poi la scelta del ministro per l’Agricoltura e anche per la delega alla Disabilità, su cui si fa il nome di Alessandra Locatelli.
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