Cina, il rinvio della diffusione dei dati sul Pil agita il XX Congresso del Partito comunista
L’Ufficio nazionale di statistica ha deciso di rinviare la pubblicazione dei dati sul Pil del terzo trimestre 2022. Il report, che era atteso per domani ma è stato posticipato a data da destinarsi, dovrebbe confermare il rallentamento dell’economia cinese. Secondo le stime diffuse dal Fondo monetario internazionale la scorsa settimana, la Cina passerà dal +8,1% del Pil del 2021 al +3,2% di quest’anno. La notizia arriva il giorno dopo l’apertura del XX congresso del Partito comunista cinese. Sono 2.296 i delegati provenienti da tutte le province del Paese che si sono riuniti a Pechino per ascoltare il discorso di apertura del presidente Xi Jinping. Il compito è chiaro: rinnovare tutte le cariche del Partito e votare il nuovo segretario generale. Nei fatti, però, tutto è già scritto e, a meno di clamorose sorprese, Xi sarà riconfermato per un terzo (e inedito) mandato quinquennale. Nel primo giorno di Congresso, il leader cinese ha tenuto un discorso di quasi due ore. Due i temi centrali: la strategia del governo sulla questione di Taiwan e le ambizioni globali della Cina.
«Il partito non cambierà mai qualità, colore o sapore»
Su Taiwan, Xi Jinping ha mantenuto la linea della riunificazione, nel solco della cosiddetta One China policy, secondo cui l’isola con capitale Taipei costituirebbe la ventitreesima provincia cinese. Nel discorso pronunciato di fronte ai dirigenti di partito, il leader ha delineato la strategia di Pechino per ottenere il controllo dell’isola, se necessario anche con l’uso della forza. «Risolvere la questione di Taiwan è un affare del popolo cinese e spetta al popolo cinese decidere. Insistiamo sulla prospettiva di una riunificazione pacifica con la massima sincerità e i nostri migliori sforzi, ma non prometteremo mai di rinunciare all’uso della forza e ci riserveremo di prendere tutte le misure necessarie», ha assicurato Xi. Sul fronte interno, il leader cinese ha rivendicato il successo della sua «lotta alla corruzione», che ha permesso di eliminare «gravi pericoli latenti» all’interno degli organi di partito. In merito alla pandemia, invece, Xi è tornato a definire la lotta al Covid come una «Guerra del popolo», che a suo parere è stata riconosciuta come un indiscutibile successo anche all’estero. Nel suo discorso, il leader non ha fatto riferimento alle proteste nate nelle ultime settimane in risposta alla strategia «zero Covid», che negli ultimi due anni ha costretto intere province cinesi a vivere lunghi periodi di lockdown. «Manteniamo la fiducia, restiamo uniti come una sola persona e andiamo avanti con determinazione», ha detto Xi lanciando un appello all’unità. «Il Partito non cambierà mai qualità, colore o sapore».
La prova di forza di Xi
L’eccezionalità di questo congresso riguarda però la rottura di una tradizione consolidata per decenni. Questa settimana, infatti, Xi Jinping diventerà il primo presidente cinese dai tempi di Mao Zedong a ottenere il terzo mandato consecutivo. Una mossa che, secondo alcuni giornali internazionali, testimonia la svolta autoritaria del presidente cinese. Il quotidiano francese Le Monde osserva come la Cina sia passata «da una leadership collegiale a un leader onnipotente e da un potere a tempo limitato a una presidenza a vita». Tutto questo, sostiene il giornale parigino, «senza un vero dibattito all’interno di un Partito Comunista i cui leader, presi dal panico all’idea di pagare il prezzo della campagna anticorruzione di Xi Jinping, hanno ingoiato tutti i rospi senza dire una parola».
Il futuro della Cina
Per quanto riguarda le prospettive future della Cina, Xi ha promesso di lavorare alla «costruzione di un Paese socialista e moderno in tutti gli aspetti». Per farlo, il Paese punterà sull’hi tech di alto livello e cercherà di ottenere il primato mondiale nell‘innovazione tecnologica. «Dobbiamo sfruttare il nostro indomabile spirito combattivo per la nostra causa», ha detto Xi. «Ma dobbiamo anche essere consapevoli dei potenziali pericoli e preparati per gli scenari peggiori». In merito al rallentamento della crescita economica, Xi ha comunque ricordato i buoni risultati ottenuti negli ultimi decenni, promettendo che il Pil cinese raddoppierà in un decennio. Il congresso che si è aperto ieri a Pechino proseguirà fino a sabato. Ed è solo allora che si scoprirà il volto dei 25 membri del nuovo politburo del partito. Tra le attività a cui saranno chiamati i delegati del Pcc in questi giorni c’è anche il dibattito sulle mozioni, compresa una che riformerà la Costituzione dello stesso partito comunista per inserire nuovi estratti del pensiero di Xi Jinping.
Foto di copertina: EPA / XINHUA / LI XUEREN | Il presidente cinese Xi Jinping, al centro, durante l’apertura del XX Congresso del Partito comunista
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