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Nuovo audio di Berlusconi: «Zelensky? Meglio che non dico quel che so… poteva arrendersi e finiva tutto in due settimane»

19 Ottobre 2022 - 18:00 Redazione
silvio berlusconi alberi pnrr
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Secondo l'ex premier, Putin avrebbe rovesciato il presidente ucraino per un «governo di persone per bene». Nel nuovo audio la ricostruzione sulle cause della guerra in Ucraina del leader di Forza Italia addossano diverse responsabilità allo stesso Zelensky

È la versione di Silvio Berlusconi su come sia scoppiata la guerra in Ucraina il tema del nuovo audio diffuso dall’agenzia Lapresse, dopo quelli di ieri 18 ottobre emersi da un’assemblea con i parlamentari di Forza Italia in cui l’ex premier parlava dei rapporti riallacciati con Vladimir Putin. Nel nuovo audio, Berlusconi riporta una versione in parte anticipata a Porta a Porta su Rai1 sulle intenzioni di Putin di voler imporre a Kiev un «governo di gente per bene», ma aggiungendo in questo caso allusioni e considerazioni negative sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a cui sono seguiti anche applausi dei presenti. A Diario Politico su La7, Berlusconi ha poi chiarito che il suo discorso apparteneva a un discorso più generale sui rapporti tra Russia e Occidente. La preoccupazione di Berlusconi è che la rottura tra Europa e Russia avrebbe di fatto favorito in particolare la Cina.

Qui sotto, la trascrizione dell’audio. A proposito degli inizi dell’invasione russa in Ucraina del 24 febbraio scorso, Berlusconi dice:

«Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? (…) La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. I morti diventano (…). Disperate, le due repubbliche (…) mandano una delegazione a Mosca (…) e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: ‘Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu’. Lui – aggiunge – è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un’altra settimana per tornare indietro. È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina. La guerra condotta in Ucraina è la strage dei soldati e dei cittadini ucraini. Se lui diceva ‘Non attacco più, finiva tutto (…). Quindi se non c’è un intervento forte, questa guerra non finisce. Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo… Quello che è un altro rischio, un altro pericolo che tutti noi abbiamo: oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader, non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d’America. Non vi dico le cose che so ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L’unico vero leader sono io…»

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