La “stufa” a candele e vasi di terracotta scalda poco e costa più del gas
Le temperature ancora non sono scese entro le medie di ottobre, ma l’inverno si avvicina e con esso la possibilità di razionamenti di gas. Il ministro uscente alla Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, però, l’ha detto più volte: l’Italia è attrezzata per affrontare l’inverno. Rimane il tema del prezzo del gas, così internet pullula di consigli e tutorial per difendersi dal freddo. Tra questi, ce n’è uno che circola da tempo, sia qui in Italia che all’estero. Si tratta di un tutorial per costruire una lampada riscaldante usando dei lumini di quelli piccoli e tondi che di solito si impiegano per sciogliere la fonduta. L’autore di un video che circola su Facebook sostiene che due di queste lampade, con all’interno otto lumini ciascuna, siano sufficienti a scaldare un’intera stanza.
Per chi ha fretta:
- Suggeriscono di usare come “stufette” dei lumini e dei vasi di terracotta per riscaldare le stanze;
- Tuttavia due “stufette” di queste non bastano per scaldare una stanza in pieno inverno.
- Anche acquistando abbastanza lumini, i costi sarebbero proibitivi e il rischio di incendio aumenterebbe.
- Bisogna tenere conto del consumo di ossigeno e della concentrazione di CO2 generata dall’uso delle candele che costringerebbero al ricambio d’aria, per questo hanno inventato le canne fumarie.
Analisi
Di seguito possiamo vedere uno screenshot del video con 8 lumini. Nella descrizione di chi condivide il video si legge: «Prepariamoci».
Non è la prima volta che circolano questi “consigli” per il riscaldamento di casa:
Puoi riscaldare un’intera stanza, con questa stufa in terracotta trasformata… Hai bisogno di un baso di terracotta, dei mattoni grandi, e delle candele.. Una buona cosa da sapere nel caso in cui la corrente dovesse spegnersi questo inverno..
L’immagine sotto condivisa circola da quasi 10 anni (qui un post del 2013), riproposta ancora oggi:
Le candele sono un buon modo per introdurre un po’ di calore in una stanza? Con la stangata bollette alle porte torna in auge un sistema fai-da-te per riscaldare una stanza, messo a punto tempo fa dal giornalista Dylan Winter. Il sistema è molto semplice: si tratta di posizionare delle candeline accese su un vassoio di metallo. Poi si copriranno le candeline con un primo vaso per fiori in terracotta e poi con un secondo vaso più grande (vedi foto). Il calore tende a dirigersi verso l’alto, e grazie alla creazione di una corrente di convezione tra aria calda e aria fredda, l’aria calda fuoriuscirà dal foro centrale del vaso più grande e permetterà di riscaldare la stanza in cui avrete posizionato il sistema fai-da-te.
I fattori
In gioco ci sono molti fattori: il volume della stanza da scaldare, la densità della paraffina che determina la durata di ciascun lumino, la temperatura esterna e quella interna alla stanza, l’efficienza dell’isolamento. Per questo motivo, per essere quanto più precisi possibile, in questo fact check compareremo la potenza calorifera sviluppata dai lumini con quella di un caso medio. Normalmente, i lumini impiegati nel video producono 32W di calore ciascuno. Al momento dell’installazione dei riscaldamenti, viene raccomandato di dotare ciascun metro cubo della propria casa di una potenza calorifera compresa tra i 25 e i 50 watt. Questo valore è definito coefficiente termico, e varia di zona climatica in zona climatica. Come spiega il sito specializzato Casa Omnia, questo dato equivale, per le zone pianeggianti del centro Italia, a 32W per metro cubo. Consideriamo questa zona alla luce dell’accento dell’autore del video, che pare essere quello di Roma.
Scaldano troppo poco
Ciò significa che avremo bisogno di un lumino per ciascun metro cubo di stanza da riscaldare. Considerando, quindi, una stanza di 20 metri quadrati con il soffitto alto 2,7 metri, si ottiene come risultato 54 lumini. Volendo tenere il riscaldamento acceso per 12 ore al giorno, ovvero il massimo consentito nella zona D, dove avviene il nostro esperimento, sarebbero necessari circa 160 lumini. Dato che difficilmente la durata di questi supera le quattro ore, a un prezzo di 16 centesimi l’uno si dovrebbero spendere circa 25 euro per mantenere il livello di calore descritto per un solo giorno nel pieno dell’inverno. Ricordiamo che si tratta di una sola stanza di 20 metri quadrati e che non stiamo tenendo in conto il rischio incendio dato da 50 candele accese in una stanza. Un prezzo che, nonostante gli aumenti vertiginosi delle bollette del gas, non può essere considerato conveniente. Mantenendo invariati gli altri parametri, ci chiediamo: quanto grande può essere una stanza per essere riscaldata con due delle lampade mostrate nel video? La risposta è circa 6 metri quadrati, in pratica uno sgabuzzino. Per confronto, infatti, si consideri che secondo il codice della strada, un posto auto in strada deve ricoprire una superficie minima di 10 metri quadrati.
Consumo di ossigeno
Un ultimo elemento da tenere in considerazione è il consumo di ossigeno e la conseguente concentrazione di anidride carbonica. Come riporta Query, «se vogliamo scaldare la casa spargendo un numero di “vasi” adeguato in giro per le stanze arriviamo rapidamente a concentrazioni di CO2 decisamente preoccupanti. In fondo le canne fumarie le hanno inventate per dei buoni motivi».
Conclusioni:
Un video su Facebook mostra come costruire una lanterna riscaldante usando un vaso, una vite, e dei lumini. Sebbene lo strumento produca una quantità di calore considerevole, questa non è sufficiente a scaldare una stanza di medie dimensioni nemmeno nel mite inverno romano. Servirebbero molte più candele, che porterebbero il prezzo del riscaldamento della singola stanza a circa 25 euro al giorno.
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