Kevin Spacey, il verdetto del tribunale di New York: «Non molestò Anthony Rapp nel 1986»
L’attore di House of Cards Kevin Spacey non ha molestato Anthony Rapp nel 1986, quando quest’ultimo aveva 14 anni. È il verdetto della giuria di New York che si è pronunciata oggi, giovedì 20 ottobre, chiudendo così una causa civile da 40 milioni di dollari. Un risultato che segna un’altra vittoria legale per l’attore 63enne, finito al centro di diversi scandali a causa delle accuse per molestie sessuali da parte di una dozzina di persone da quando Rapp ha raccontato per la prima volta la sua storia in un articolo di Buzzfeed del 2017. La vicenda risale alla fine degli anni ’80, quando Rapp aveva 14 anni e il protagonista di American Beauty 26. Per gli avvocati di Rapp, l’attore due volte premio Oscar tentò di sedurre il minore all’interno del suo appartamento di Manhattan, dopo aver tenuto una festa con diversi ospiti. L’accusa, nel descrivere la scena, ha raccontato che «Spacey, ubriaco, prese tra le braccia Rapp, lo adagiò su un letto e gli salì sopra». Ma l’avvocato di Spacey, Jennifer Keller, ha ribadito davanti alla giuria come siano evidenti le numerose discrepanze tra il racconto di Rapp e la cronologia degli eventi, sostenendo – inoltre – che Rapp abbia «falsamente parlato di abusi che non si sono mai verificati, a una festa che non si è mai tenuta e in una stanza che non esisteva». E poi ancora: «Rapp ha cercato di salire sul carro del movimento #MeToo», hanno concluso i legali di Spacey.