L’endorsement di Daniele Franco a Giorgetti: «È adattissimo per il Mef»
Sui conti pubblici occorrono cautela e un approccio pragmatico. Mentre l’idea di Giancarlo Giorgetti come suo successore gli piace. Il ministro dell’Economia Daniele Franco commenta così la caduta del governo Truss a Londra e parla dell’Italia in un’intervista al Corriere della Sera. «Una lezione che possiamo trarre da quanto sta succedendo nel Regno Unito è che bisogna essere sempre prudenti», esordisce. Mentre riguardo i disavanzi, la posizione del ministro è keynesiana: «Se lo si fa per accrescere gli investimenti e la ricerca è più probabile che la reazione dei mercati non sia negativa». Ma se il problema dell’Italia è la bassa crescita «da un quarto di secolo», sostiene il ministro, adesso «abbiamo oltre 600 miliardi di risorse pubbliche per investimenti, tra fondi nazionali ed europei, da qui ai prossimi 15 anni. È una cifra senza precedenti». E questo «ci fa sperare che sia possibile uscire dalla lunga stagnazione». Infine, il colloquio con Federico Fubini si conclude con l’endorsement a Giorgetti: « Lo conosco da parecchi anni e credo sarebbe adattissimo» per la poltrona di via XX Settembre. «Abbiamo in comune l’idea che lo sviluppo economico italiano dipenda da quanto accade nel sistema produttivo», aggiunge, sostenendo che «farà certamente bene». Infine, il Pnrr: «Tutti gli obiettivi e i traguardi sono stati rispettati. Per il semestre in corso sono stati già raggiunti 25 obiettivi dei 55 previsti e altri ne arriveranno a breve». E sull’idea di Giorgia Meloni di modificarlo, Franco precisa che «non è scritto sulla pietra. È un soggetto vivente che va adattato. Qualche adattamento è già stato fatto e credo che questo processo continuerà. Ma – ciò non vuol dire riscrivere tutto dalle fondamenta».
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