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Il governo Meloni e il Quirinale: l’incarico e la lista dei ministri in arrivo con «sorprese»

giorgia meloni premier nuovo governo lista ministri sergio mattarella
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La nuova premier potrebbe ricevere l'incarico nel pomeriggio e sciogliere la riserva già in serata. I nomi in bilico e lo schema finale

La premier in pectore Giorgia Meloni vuole chiudere al più presto la lista dei ministri del suo nuovo governo. E mentre oggi sono in programma le consultazioni del centrodestra e nel pomeriggio potrebbe già ricevere l’incarico “con riserva” dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la sua intenzione è quella di presentarsi il prima possibile, forse già sabato, al Quirinale per scioglierla. Anzi, secondo alcune ipotesi potrebbe chiudere tutto già nella serata di oggi. Per giurare nel Salone delle Feste entro domenica. A patto però che si riesca a chiudere la lista dei ministri in tempo. E qui molto dipenderà dai suoi alleati. Da Matteo Salvini, con il quale avrebbe avuto un colloquio nella serata di ieri per mettere a punto le ultime limature. E, naturalmente, da Silvio Berlusconi. Che forse ha davvero l’intento di «sfregiare l’abusiva» con le sue ultime dichiarazioni. Ma che potrebbe trovarsi con una Forza Italia svuotata (o spaccata) se continua a tirare la corda.

La riserva da sciogliere

Anche perché l’attualità incombe, se è vero che è in programma già per domenica o lunedì un incontro con Emmanuel Macron. E una telefonata con Volodymyr Zelensky, per ribadire la fedeltà alla Nato e all’Ue e programmare un viaggio in Ucraina. Ma tutto questo avverrà a patto che il nuovo governo riesca a giurare nelle mani del presidente della Repubblica entro domenica. E si torna al totoministri. Rispetto alle liste circolate nei giorni scorsi le ultime indiscrezioni parlano di un ingrossamento delle fila dei fedelissimi di FdI. La Stampa spiega che Meloni si è riservata delle «sorprese» che il totonomi di questi giorni non ha colto. E che servirebbero sì a blindarsi, ma anche a far capire al Cavaliere che lei non ha più intenzione di trattare a oltranza. Con l’appoggio di Mattarella. E con l’intenzione di far esplodere Forza Italia. Andando a ingrossare le fila dei gruppi centristi con nomi che un tempo avrebbero seguito Berlusconi ovunque. Una prima mossa, oggi, potrebbe essere quella di rinunciare alle dichiarazioni congiunte dopo l’incontro al Quirinale. Per disinnescare sul nascere qualsiasi tentativo di show da parte di Silvio. Secondo questo percorso accelerato il primo Cdm del nuovo governo potrebbe svolgersi lunedì. Mentre la fiducia è attesa martedì alla Camera e mercoledì al Senato.

La lista dei ministri e le possibili sorprese

Ma quali potrebbero essere le “sorprese” nella lista dei ministri del nuovo governo Meloni? L’AdnKronos spiega che alcuni nomi potrebbero restare coperti fino alla salita al Colle. Ma secondo le indiscrezioni Giovanbattista Fazzolari sarà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Mentre si parla della possibile istituzione di un “ministero del Mare” che potrebbe inglobare la delega ai porti. sottraendola alle Infrastrutture destinate a Salvini e per lo stesso motivo – il processo Open Arms – del no al Viminale per il Capitano. Per la Difesa ci sono due nomi: Adolfo Urso e Luciano Portolano. Mentre per il Turismo spunta Daniela Santanchè. L’Agricoltura, che pareva destinata alla Lega, potrebbe alla fine vedere l’approdo di Francesco Lollobrigida. Ma per il fedelissimo di Meloni si parla anche di altre caselle più strategiche. In questo schema Guido Crosetto potrebbe essere destinato al ministero dello Sviluppo, mentre gli Affari Europei paiono ormai assegnati a Raffaele Fitto.

I nomi in bilico

La Giustizia è ancora la pietra dello scandalo: Carlo Nordio ed Elisabetta Casellati sono ancora candidati. Ma l’ex presidente del Senato potrebbe invece andare alla Riforme, mentre regge – per ora – la nomina di Antonio Tajani agli Esteri. Gilberto Pichetto Fratin pare destinato alla Transizione Ecologica. Ci sono buone probabilità di vedere invece Anna Maria Bernini alla Funzione Pubblica o all’Istruzione, mentre anche l’Università sarebbe destinata a Forza Italia. Per la Lega, detto di Salvini alle Infrastrutture e confermato Giancarlo Giorgetti all’Economia, Matteo Piantedosi è destinato al Viminale e Roberto Calderoli agli Affari Regionali. Per l’Istruzione regge la candidatura di Giuseppe Valditara, nome buono anche per l’Università. Il centrista Maurizio Lupi è in lizza per i Rapporti con il Parlamento. Per il Lavoro c’è Marina Calderone mentre restano scoperti la Salute e la Cultura.

Lo schema finale

Sul primo oltre alla candidatura di Francesco Rocca ci sono anche l’inossidabile Guido Bertolaso e Orazio Schillaci. Per la seconda circolava fino a qualche giorno fa il nome di Giordano Bruno Guerri. Ma oggi il Corriere della Sera scrive che invece il candidato preferito per quel ruolo è il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. Per la Famiglia la candidatura forte è quella di Eugenia Roccella. La leghista Alessandra Locatelli pare destinata al ministero della Disabilità. In questo schema l’Università sarebbe riservata a Gloria Saccani Jotti (Forza Italia). E se Urso si sposta al Mise, sarà Crosetto a guidare la Difesa. Infine, Luca Ciriani (FdI) potrebbe andare ai Rapporti con il Parlamento al posto di Lupi. L’intenzione di Meloni è di salire al Colle in serata per proporre la lista definitiva a Mattarella. Se non ci saranno intoppi, poi la leggerà nella Loggia della Vetrata del Quirinale. E da domenica, al lavoro.

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