No! Il vaccino anti Covid Pfizer non ha causato la sindrome di Steven-Johnson in questa ragazza
La sindrome di Steven-Johnson (SJS) è una malattia rara che si manifesta inizialmente con sintomi di tipo influenzale, per poi virare su eruzioni cutanee rosso-violacee che possono sfociare anche in piaghe o vesciche. Nella maggior parte dei casi adulti, la malattia si sviluppa in seguito all’assunzione di un farmaco o a un’infezione contro i quali il sistema immunitario dell’individuo reagisce generando i sintomi. Solo a leggerle, sono le premesse perfette affinché gli antivaccinisti possano correlare i vaccini contro il Covid alla sindrome. Un legame di questo tipo non è mai stato riscontrato, anche se è dall’inizio della pandemia che le presunte prove di casi simili circolano su internet.
Per chi ha fretta:
- Il video non menziona mai il Coronavirus o la pandemia in corso.
- La tesi di una correlazione tra i vaccini per il Covid e la SJS circola da anni senza prove.
- Questa è stata smentita sia da scienziati indipendenti che dalla stessa fondazione per la SJS.
Analisi
Nello specifico, ci siamo occupati di un video del canale Telegram No Vax “Consenso Disinformato” che sta circolando su Facebook. Le immagini mostrano inizialmente il volto sano di una ragazza con in sovraimpressione la scritta «Before being vaccinated», assieme alla data che suggerisce quando il filmato sarebbe stato girato. Le varie clip vanno dal 2021 al settembre 2022 e vi si susseguono varie fotografie di quella che sembra essere la stessa ragazza, le cui condizioni di salute appaiono sempre peggiori. Notevole è il fatto che la parola Covid o Coronavirus non appaia mai nel video. Ciononostante, nella descrizione su Facebook, la sindrome viene subito collegata alla pandemia in corso. Nel testo si legge anche il nome del gruppo Telegram da cui il post proviene: “Consenso disinformato”.
«”IL VACCINO È SICURO!” Ditelo a questa donna che ha sviluppato la sindrome di Stevens-Johnson dopo la seconda dose di Pfizer. Questa sindrome è una malattia rara e grave della pelle e delle mucose. Solitamente inizia con sintomi simil-influenzali, seguiti da un’eruzione cutanea dolorosa che si diffonde e si formano vesciche. Quindi lo strato superiore della pelle colpita muore, perde e inizia a guarire dopo un tempo indefinito (varia da paziente a paziente). Nel caso di questa donna è già passato 1 anno.»
La ragazza dei video
Il video è composto da una serie di clip pubblicate su Tik Tok dall’account @emilyrosee08. Si tratta della stessa protagonista della storia, Emily Herbert, che nei suoi video riporta gli hashtag «#lamictal #drugreaction #stephenjohnsonsyndrome».
In nessuno dei video riporta un hashtag che ricolleghi al vaccino anti Covid.
Sindrome causata da un altro farmaco
Tra gli hashtag troviamo anche quello di GoFundMe dove era stata lanciata una raccolta fondi. Nella descrizione della storia leggiamo che la sindrome di Steven-Johnson era stata scatenata da un farmaco che le era stato prescritto, non dal vaccino:
When arriving at the hospital her symptoms persisted and seemed to be getting severely worse. She was diagnosed with Steven Johnson’s syndrome. A very rare reaction that was caused by a medication she was prescribed. She was then air lifted to a Chicago hospital where they are better equipped to deal with this Syndrome and have specialist for what she is going through. She will be there for the unforeseen future and is currently in the ICU Burn unit.
Il prodotto in questione viene citato negli hashtag: Lamictal e Lamotrigine. Quest’ultimo nome viene associato proprio alla sindrome di Steven-Johnson.
Vaccini e sindrome
Come anticipato, quella della correlazione tra i vaccini contro il Coronavirus e la sindrome di Steve-Johnson non è un’ipotesi nuova. Tuttavia, la tesi non ha mai trovato fondamento. Già nel 2021, Reuters aveva raccolto in un dossier le informazioni a riguardo. Consultati gli esperti del Meedan Digital Health Lab, l’agenzia stampa britannica ne ha trasmesso il verdetto. Spesso la condizione si sviluppa nei bambini in seguito a una polmonite, mentre negli adulti è più probabile che sia un farmaco ad innescarla. «Al momento non c’è prova che i principali vaccini contro il Covid (Pfizer-BioNTech, Moderna, Johnson & Johnson, ed AstraZeneca) siano associati alla sindrome di Steven-Johnson e alla sua forma grave, la necrolisi epidermica tossica (NET)». Gli esperti, inoltre, evidenziano come la vaccinazione sia di beneficio alla salute della pelle, dato che certi casi di Covid sono stati associati alla una cattiva salute dell’epidermide.
Chiaramente, ciò non vuol dire che non sia possibile sviluppare la sindrome dopo aver contratto il Covid. Ma solo che le due malattie non sono tra loro collegate. Alcuni di questi casi, infatti, sono stati innescati dal vaccino antiinfluenzale. In conclusione, gli esperti confermano: «In una revisione sistematica delle possibili correlazioni tra la sindrome di Steven-Johnson e la vaccinazione, non sono stati trovati legami significativi. Sebbene la sindrome di Steven-Johnson possa essere una rara reazione collaterale ad alcuni vaccini, la vaccinazione è ampiamente considerata sicura e fondamentale per salvare vite». Infine, che un legame tra il Covid e la sindrome non esiste è stato dichiarato anche dalla Fondazione Steven-Johnson: «Non abbiamo sentito di alcun caso di Sindrome di Steven-Johnson legato alla vaccinazione contro il Covid-19», ha dichiarato un portavoce.
Conclusioni:
Il montaggio dei video diffuso sui social per collegare la sindrome di Steven-Johnson al vaccino anti Covid di Pfizer risulta priva di fondamento. La protagonista delle clip, pubblicate tramite il suo account TikTok, smentiscono questa narrazione.
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