Governo Meloni, la rivelazione di Thierry Breton: «Draghi fiducioso che rispetterà gli impegni Ue presi dal suo esecutivo»
«L’Italia è una grande partner dell’Europa e non ho mai avuto dubbi sul fatto che il nuovo governo italiano sarà in grado di rispettare gli impegni presi dal vecchio governo». Sono le parole di Thierry Breton, il commissario Ue per il Mercato interno che, ai microfoni dell’emittente francese Rtl, ha confessato di aver parlato con l’ex premier Mario Draghi riguardo al nuovo esecutivo che si è riunito oggi, domenica 23 ottobre, nel primo Cdm. «Mario Draghi era molto fiducioso», ha sottolineato Breton. Per il commissario Ue, due sono le scelte fatte dalla neo presidente del Consiglio Giorgia Meloni che dimostrano che il nuovo governo è in linea con «il percorso europeo», ovvero «un sostegno assoluto alla politica dell’Ue, in particolare nei confronti dell’Ucraina», ma anche la nomina di Antonio Tajani come vicepremier e ministro degli Esteri. Per questo motivo, Breton non si sente affatto preoccupato per questo cambio di governo perché a Bruxelles – afferma – «rispettiamo le scelte democratiche di ciascuno degli Stati membri». E poi: «Conosco bene l’Italia, la complessità, e la situazione in cui si trova. L’Europa – ha sottolineato – è stata la sua più grande sostenitrice con 196 miliardi di euro a sostegno di Roma attraverso il quadro del Piano per la ripresa che è stato messo in atto per il sostegno al Covid, e circa un terzo è già stato versato», ha concluso.
Breton: «L’Italia sui migranti? Va aiutata: le regole ci sono»
Il commissario europeo ai microfoni di Rtf, l’emittente francese, ha sottolineato l’importanza di aiutare Paesi come Italia, Spagna, e Grecia che sono esposti – più di altri – alle crisi migratorie. «Dobbiamo aiutare questi Paesi a rispettare le regole del diritto europeo che, se rispettate, sono già sufficienti a proteggere l’Unione», ha detto Breton, rispondendo a una domanda sulla possibilità che il governo Meloni possa non considerare, in un certo senso, le politiche Ue sui migranti. «Esistono – evidenzia Breton – regole di diritto in vigore sul suolo europeo in particolare Schengen, che sono state validate da tutti i Paesi Ue e ognuno le farà rispettare», ha concluso.
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