Governo, Meloni suona la campanella e Palazzo Chigi saluta l’ormai ex presidente Draghi
Prima un incontro riservato tra il presidente del Consiglio uscente e il suo successore, poi la ormai caratteristica cerimonia della campanella, diventata una prassi soltanto dal 1996: Romano Prodi succedeva a Lamberto Dini. Oggi, 23 ottobre, è il giorno del passaggio di consegne tra Mario Draghi e Giorgia Meloni, la prima donna a far risuonare il campanellino d’argento con su incisa la scritta «il presidente del Consiglio dei ministri». Un commesso di Palazzo Chigi, in guanti bianchi, ha portato la campanella appoggiata su un vassoio – anch’esso di argento – nella Sala dei Galeoni. Il capo dell’esecutivo uscente l’ha afferrata e passata a Meloni. Stretta di mano e sorrisi, a favore di telecamera, davanti alle tre bandiere: quella europea, quella italiana e lo stendardo che simboleggia il governo. Poi, per gli ultimi scampoli della sua presidenza, Draghi è stato accompagnato lungo lo Scalone d’Onore, dove ha ricevuto il congedo di tutto il personale di Palazzo Chigi, affacciato alle finestre, e gli onori militari. Alle ore 12 spaccate, Draghi ha lasciato il palazzo della presidenza del Consiglio. A breve, in leggero ritardo sulla tabella di marcia, inizierà il primo Consiglio dei ministri presieduto da Meloni. La riunione dovrebbe durare poco, ma sarà fondamentale per nominare Alfredo Mantovano sottosegretario alla presidenza del Consiglio con funzioni di segretario del Consiglio dei ministri e conferire formalmente l’incarico di vicepremier ad Antonio Tajani e Matteo Salvini.
La diretta video
Il primo ingresso di Meloni a Palazzo Chigi e lo scambio di battute con Draghi
Draghi ha accolto con un lungo sorriso chi gli succederà: in cima allo Scalone d’Onore, il presidente del Consiglio uscente ha subito detto «benvenuta» a Meloni. Lei, visibilmente commossa, ha replicato: «È una cosa impattante emotivamente», riferendosi al picchetto d’onore che aveva passato in rassegna poco dopo le 10.30, nel cortile di Palazzo Chigi. Draghi, stringendole la mano, le ha chiesto come stesse. «Bene, bene, grazie». Poi, un altro commento rassicurante del capo dell’esecutivo uscente: «Ti trovo benissimo». I due si sono poi ritirati nella stanza attigua alla Sala dei Galeoni, per un colloquio riservato – durato oltre un’ora – prima della cerimonia della campanella.
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