«Salman Rushdie ha perso la vista in un occhio e l’uso di una mano»: la rivelazione dell’agente dopo l’attentato del 12 agosto
Dopo l’attentato subìto il 12 agosto scorso durante una conferenza a Chautauqua, nello Stato di New York, Salman Rushdie ha perso la vista in un occhio e l’uso di una mano. I nervi sul suo braccio sarebbero infatti stati «recisi», e «l’attacco brutale» ai suoi danni gli ha inferto «ferite profonde». Lo ha reso noto il suo agente, Andrew Wylie, nel corso di un’intervista al Paìs, parlando di «circa altre 15 ferite sul petto e sul torso». Wylie non ha voluto specificare se adesso lo scrittore sia ancora in ospedale o meno: «Non posso fornire alcuna informazione su dove si trovi. Vivrà… Questa è la cosa più importante», ha concluso. Lo scrittore 75enne aveva ricevuto minacce di morte dall’Iran dopo la fatwa di Khomeini per il suo libro Versetti satanici pronunciata il 14 febbraio del 1989. Al momento dell’aggressione, lo scrittore era sul palco per pronunciare un discorso sulla libertà artistica. «Io e Salman abbiamo discusso in passato della possibilità dell’attacco. Il pericolo principale che ha dovuto affrontare così tanti anni dopo l’imposizione della fatwa è stato quello di una persona a caso che esce dal nulla e lo attacca. Quindi, non puoi proteggerti da questo perché è totalmente inaspettato e illogico. Come per l’omicidio di John Lennon», ha commentato Wylie. Hadi Matar, il 24enne fermato per l’aggressione di Rushdie, ha spiegato di averlo colpito perché ha attaccato l’Islam e per questo doveva essere punito.
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