Le 3 mila medicine scomparse dalle farmacie: «C’è carenza anche di quelli pediatrici». Il caso Ibuprofene
«Il numero di carenze di farmaci sta aumentando: tra giugno 2021 e oggi siamo passati da 2.500 a 3.000»: lo ha detto il dirigente dell’Aifa Domenico Di Giorgio. Si tratta di una realtà che ha molte spiegazioni: l’aumento dei costi di produzione e dei principi attivi e quello del materiale per il confezionamento. Nato all’epoca del Coronavirus e ancora oggi presente. Ma che sta raggiungendo vette allarmanti: «Parliamo di antipertensivi, diuretici, neurolettici, antidepressivi e perfino antiepilettici», dice oggi a Repubblica. Crescenzo Cinquegrana, di Guacci spa, il primo grossista della Campania, che lavora anche nel Lazio. E la carenza investe anche i farmaci pediatrici. Che, come tutti gli altri, arrivano «a singhiozzo e in minimi quantitativi». Venerdì, scorso la carenza di farmaci ha toccato quota 3.089 prodotti. Nella gran parte dei casi, si specifica, si può comunque acquistare un generico. Ma nel tempo sono mancati Zoloft (antidepressivo), Bisolvon (antitosse), Tachipirina sciroppo. Sull’ibuprofene, invece, i distributori spiegano che c’è carenza di quello da 600 e di quello da 800. Problemi di approvvigionamento anche per il Nurofen Bambini. I dosaggi che non si trovano sono quelli rimborsati. «Sì, c’è un iper utilizzo di questo medicinale e abbiamo problemi a trovare il principio attivo – dice Gualtiero Pasquarelli, ad di Doc generici -. Così per certi dosaggi andiamo in rottura di stock».
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