Scontri alla Sapienza tra polizia e studenti per il convegno di FdI. La rettrice condanna le violenze: «Diritto di opinione» – Il video
Caos alla facoltà di Scienze Politiche dell’università di Roma La Sapienza. Nella mattinata di oggi, 25 ottobre, erano attesi Daniele Capezzone, ex portavoce di Forza Italia, e Fabio Roscani, deputato di Fratelli d’Italia e presidente di Gioventù Nazionale per una conferenza sul «capitalismo buono». Una proposta dell’ateneo che però non è piaciuta a una parte degli studenti che hanno deciso di intervenire e manifestare il loro dissenso. «Fuori i fascisti dalla Sapienza», si leggeva sugli striscioni. Sul posto sono arrivati diversi poliziotti che hanno fatto scudo contro ragazzi e ragazze. In alcuni video si vedono gli agenti manganellare i giovani. Due studenti sono stati fermati, e uno è rimasto ferito: perdeva sangue dalla testa, mentre uno dei partecipanti della manifestazione, che ha brandito una asta contro gli agenti, è stato identificato dalle forze dell’ordine e la sua posizione è al vaglio della polizia. «Fratelli d’Italia odia le donne, le soggettività libere, i migranti. E odia i poveri. È razzista ed è fascista. Azione Universitaria può pensare di pulirsi la faccia da tutto questo, ma noi sappiamo chi sono veramente. E non li faremo passare», ha detto una manifestante al microfono.
«La risposta? Repressione»
Tra queste anche Link – tra le più rappresentative nell’ateneo – che ha diffuso foto e video della manifestazione di oggi, martedì 25 ottobre. «La risposta è stata ovviamente quella della repressione, la polizia ha chiuso l’accesso al dipartimento e ha risposto alla contestazione manganellando gli studenti», dichiarano. «Non accettiamo – proseguono – che le nostre università diventino spazio di propaganda fascista e capitalista, e anche se la repressione continua ribadiamo che le nostre università sono antifasciste e solidali».
La rettrice condanna le violenze
Dopo la manifestazione, gli studenti – arrivati al rettorato – avevano chiesto un confronto con la rettrice dell’Ateneo Antonella Polimeni, che – inizialmente – si è rifiutata di scendere tra i ragazzi per poi condannare le violenze. «L’Università – ha detto Polimeni – deve essere un luogo in cui si studia, si cresce, in cui bisogna incontrarsi e confrontarsi, ma non scontrarsi fisicamente. Condanniamo ogni forma di violenza e garantiamo, ad ogni individuo che agisca secondo i Principi costituzionali, il diritto a manifestare liberamente le proprie opinioni nel rispetto della pluralità delle idee». L’ateneo fa presente che l’associazione studentesca Azione Universitaria ha organizzato un convegno regolarmente autorizzato, come quotidianamente avviene a opera di tante altre associazioni studentesche, con la partecipazione di docenti e di alcuni esponenti politici e giornalisti. «Vista la particolare veemenza delle proteste di un gruppo di persone intenzionate ad entrare in aula per interrompere il convegno – fa sapere ancora l’Ateneo – il Dirigente del servizio predisposto dalla Questura di Roma, a cui spetta la tutela dell’ordine pubblico, ha deciso di intervenire per garantire la sicurezza collettiva».
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