Iran, sparito un tifoso spagnolo in viaggio a piedi per i Mondiali in Qatar, l’ipotesi: «Arrestato dopo visita a tomba di Mahsa Amini»
Da circa tre settimane non si hanno notizie di Santiago Sanchez, il trekker spagnolo che dalla Spagna si era incamminato a piedi verso il Qatar per vedere le Furie Rosse giocare nella partita d’esordio dei Mondiali 2022. Da quanto si apprende, il tifoso sarebbe stato arrestato mentre si trovava in Iran. A riportarlo è il quotidiano El Mundo che, citando il canale televisivo Iran International, ha precisato che le autorità iraniane lo avrebbero portato in carcere – insieme al suo traduttore – mentre si trovava nella città di Saqez, in visita alla tomba di Mahsa Amini, la 22enne morta in circostanze sospette dopo essere stata arrestata dalla polizia iraniana per non aver indossato correttamente l’hijab. La notizia del suo arresto – riporta il quotidiano spagnolo – sarebbe stata confermata anche dall’associazione per i diritti umani Hengaw, la stessa che oggi – mercoledì, 26 ottobre – ha mostrato, sui suoi profili social, le proteste e poi la repressione da parte delle autorità iraniane delle folla di persone in pellegrinaggio verso la tomba di Mahsa Amini. Sul loro sito, infatti, hanno spiegato, citando fonti anonime, che Sanchez «è stato arrestato dalle forze del ministero dell’intelligence iraniana a Saqez, nella provincia del Kurdistan, circa tre settimane fa», e che il tifoso spagnolo si troverebbe ora «nel centro di detenzione dell’intelligence iraniana a Sanandaj». L’organizzazione ha poi precisato che il governo di Teheran avrebbe annunciato, qualche settimane fa, di aver arrestato nove stranieri – la maggior parte europei – per aver preso parte alle manifestazioni che in questi mesi stanno coinvolgendo diverse province dell’Iran.
La vicenda
Santiago Sanchez è partito l’8 gennaio scorso da Alcalá de Henares (Madrid), con l’intenzione di raggiungere il Qatar entro il 23 novembre, ovvero il giorno d’esordio della nazionale spagnola ai Mondiali di calcio 2022. Un viaggio che attraverso l’Europa e l’Asia, avrebbe dovuto toccare 15 Paesi nei due Continenti. Ma il 2 ottobre scorso, quando Sanchez si trovava nel Kurdistan iracheno, si erano perse le sue tracce. Il suo ultimo post Instagram, infatti, risale all’inizio di ottobre: nella prima foto Sanchez abbraccia un bambino iraniano e fa sapere – tramite la didascalia – di trovarsi in un villaggio a nord dell’Iraq, l’ultimo Paese dal quale non è più riuscito a mettersi in contatto con la famiglia che il 17 ottobre scorso ha allarmato le forze dell’ordine spagnole che si sono messe in contatto con la polizia iraniana. El Mundo scrive, inoltre, – citando Europa Press – che il ministero degli Esteri ha incaricato l’ambasciata spagnola a Teheran di verificare le informazioni sull’ubicazione del tifoso spagnolo.
Leggi anche
- Iran, folla alla tomba di Mahsa Amini a 40 giorni dalla morte. Ong: «La polizia spara sul corteo» – I video
- La donna iraniana uccisa a colpi di pistola mentre filma le proteste – Il video
- Iran, la versione di Teheran su una 17enne morta nelle proteste: «Le foto di lei ferita sui social? Colpa degli hacker»
- Iran, quattro manifestanti condannati a morte
- Iran, a 80 anni si toglie il velo: la sfida della madre del blogger morto nel 2012. «Chi non lo fa è un codardo» – Il video