Il presidente della Duma russa: «L’Ucraina non esiste più come paese, è una colonia degli Usa»
«Completa perdita di indipendenza». Con queste parole, Vyacheslav Volodin, il presidente della Duma – la Camera bassa del Parlamento russo – inizia a scrivere su Telegram come a loro avviso l’Ucraina abbia perso la capacità di esistere come Paese ed è diventata «colonia degli Stati Uniti». Non solo gli Usa, Kiev riceve ordini da Washington e «le truppe ucraine vengono guidate dal Pentagono». A suo dire, il crollo e la situazione economica hanno portato «il regime di Kiev a non riuscire più ad adempiere in modo autonomo agli obblighi sociali nei confronti dei suoi cittadini, come pagare stipendi e pensioni». Secondo il presidente della Duma il paese di Volodymyr Zelensky sta perdendo il conflitto contro la Russia anche perché il sistema finanziario ucraino è stato «distrutto e più di 100 miliardi di dollari di debiti devono essere rimborsati». In tutto questo – aggiunge – «i tassi di interesse sui prestiti stanno aumentando giorno per giorno». Parole a cui Kiev, per il momento, non ha ancora risposto pubblicamente. Nel frattempo continuano gli attacchi in diverse parti dell’Ucraina. Nella tarda serata di ieri, 25 ottobre, le forze russe hanno attaccato Dnipro facendo almeno 2 morti (civili) e 3 feriti.
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